Calcio Alto Adige, Sebastiani: «Perdere così va bene»

«Sorrento squadra migliore, noi abbiamo ribattuto colpo su colpo»


Francesco Bertagnolli


BOLZANO. "Deluso? No, ma mi dispiace non aver preso nemmeno un punto dopo una prova del genere". Alfredo Sebastiani nasconde l'amarezza ma si sente che soffre. Le partite come quella di Sorrento vengono preparte con settimane di lavoro e passione, quando la ricompensa ti sfugge per pochissimo è chiaro che qualcosa di pesante nello stomaco ti rimane. "Avevo detto che avremmo giocato a viso aperto e così è stato. Si poteva vincere e si poteva perdere, alla fine sono stati decisivi gli episodi e loro li hanno indirizzati dalla loro parte grazie ad una qualità elevatissima in alcuni elementi".
D'altronde si sapeva che l'avversario era di quelli tosti, non per niente è primo con una gara da recuperare.
"Sì, però un po' li abbiamo aiutati noi. Soprattutto sull'episodio del rigore, nato da un nostro errato disimpegno sul quale ci hanno preso in velocità. Lì è arrivato il pareggio e la prima delle due ammonizioni subite da Mirri. Poi ci hanno segnato il secondo gol dopo 20 secondi del secondo tempo. Non ci siamo arresi, abbiamo reagito e pareggiato. Il terzo gol dopo pochi minuti ci ha tagliato le gambe".
Appunto, ma ci sarà del merito del Sorrento in tutto questo?
"Non vorrei essere frainteso. Loro sono l'unica squadra che mi ha impressionato in tutto il campionato. Ci hanno imposto ritmi fuori dalla nostra portata e fuori da questa categoria. Se la Spal o la Salernitana avevano aspettato il momento opportuno per colpire con qualche giocata, questi non ti danno respiro. Per questo forse, averli affrontati cercando di ribattere colpo su colpo, senza fare le barricate, è stato un azzardo, ma non mi pento. Se dovevamo perdere preferisco averlo fatto in questa maniera".
Un nome su tutti?
"Beh, questo Paulinho ha veramente fatto la differenza. Ogni volta che prendeva il pallone aveva la capacità di farti del male. Non per niente credo che sia seguito da più di un club di serie A".
Ed i giocatori cosa possono aver appreso?
"Un ulteriore insegnamento su dove poter ancora migliorare. Ma sia ben chiaro, applaudo tutti i miei ragazzi per la grande prova dell'Alto Adige. In molti mi hanno fatto i complimenti nel dopopartita, io li giro ai giocatori. Anche se preferivo un punto alle pacche sulle spalle".
Guardando avanti è lecito, a quattro giornate dalla pausa invernale, parlare di mercato. Più che di un attaccante, ci pare che adesso abbiate bisogno di un difensore centrale.
"Sì, anche io la penso così. Intanto da questa settimana Traorè riprenderà gli allenamenti con il gruppo e ci permetterà di avere un uomo in più a disposizione. Poi è chiaro che qualcosa in mezzo ci serve. Ma non perchè io non sia contento della qualità dei miei giocatori. Sto facendo un discorso numerico, soprattutto in un momento in cui le squalifiche iniziano ad avere il loro peso".

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