Carta olimpica violata, tregua tra il Cio e il governo italiano

BOLZANO. Il Comitato Olimpico Internazionale sul “caso Italia” ha deciso di prendere tempo. Il braccio di ferro tra Cio e governo italiano, che ha avuto la massima tensione con il botta e risposta...


MARCO MARANGONI


BOLZANO. Il Comitato Olimpico Internazionale sul “caso Italia” ha deciso di prendere tempo. Il braccio di ferro tra Cio e governo italiano, che ha avuto la massima tensione con il botta e risposta tra il presidente del Cio, Thomas Bach, e il ministro Spadafora, si è solo allentato. La posizione del Coni in contrasto con il punto 5 dell’articolo 27 del capitolo 4 della Carta Olimpica che parla anche di “preservazione dell’autonomia e resistenza a pressioni di tipo politico”, ieri è stata oggetto di discussione nel corso dell’Esecutivo del Cio. I vertici dello sport mondiale hanno scelto la via del dialogo anziché avviare subito procedimenti sanzionatori. Stessa strada è stata intrapresa, per motivi diversi, nei confronti della Bielorussia.

«Il Coni ci ha informati che le discussioni con il ministro dello Sport proseguono e per questo abbiamo deciso di aspettare perché crediamo che la soluzione migliore per tutti sia l’accordo tra il Coni e il governo italiano», ha detto Bach durante la videoconferenza stampa al termine dell’Esecutivo. La parola “aspettare” è legata proprio all’iter che potrebbe portare il Coni, ovvero lo sport italiano, ad essere sospeso. Ad oggi il Coni non è conforme alla Carta Olimpica per la situazione di stand-by della riforma dello sport e per l’indipendenza dell’ente. Bach ha ribadito, «il Cio ha scritto alcune lettere al ministro dello Sport italiano ma sfortunatamente non abbiamo ricevuto ancora risposta».

In tema Olimpiadi di Tokyo rinviate al prossimo anno, il Comitato Olimpico Internazionale si è detto «molto fiducioso che i Giochi si svolgeranno nel 2021 e per questo motivo incoraggiamo tutti i Comitati olimpici nazionali e tutti gli atleti a prepararsi per le Olimpiadi del prossimo anno».

Argomento scottante perché va oltre all’aspetto sportivo ma sociale, è la Bielorussia. Il Cio ha fatto sapere di aver inviato una lettera al presidente del Comitato olimpico della Bielorussia, nonché presidente della Repubblica, Alexander Lukashenko, chiedendo se gli atleti bielorussi potranno continuare a prepararsi per le Olimpiadi nonostante il difficile periodo che sta attraversando la Nazione. Infine, il numero uno dello sport mondiale ha detto che per le Olimpiadi di Parigi 2024 potrebbe essere rivista la presenza del sollevamento pesi a seguito degli episodi di corruzione da parte della federazione internazionale Iwf.

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