il ricordo del giocatore scomparso

Commosso omaggio dei Panthers ai genitori di Zanvettor

BOLZANO. Sono trascorsi 17 anni da quel tragico schianto che, nella notte del 3 novembre, rubò alla vita e al calcio Christian Zanvettor, talento calcistico di scuola bolzanina. Sono passati 17 anni,...



BOLZANO. Sono trascorsi 17 anni da quel tragico schianto che, nella notte del 3 novembre, rubò alla vita e al calcio Christian Zanvettor, talento calcistico di scuola bolzanina. Sono passati 17 anni, ma il ricordo del centrale difensivo è ancora vivo tra i tifosi del Fano, scudetto che Christian onorò per tre stagioni collezionando 78 presenze in serie C2. Il club marchigiano dei “Panthers”, infatti, oggi sarà nel capoluogo per onorare la memoria di Christian, e lo farà incontrando papà Tiziano e mamma Patrizia. «Christian ha saputo lasciare – commenta emozionato Tiziano – un ricordo incredibile in quell’ambiente che l’ha sempre circondato di un affetto straordinario. Mi rende felice e mi emoziona sapere che, a distanza di quasi vent’anni, il ricordo di Christian sia rimasto immutato. L’altro ieri sono stato contattato dal gruppo dei Panthers che saranno a Bolzano per donare una sciarpa e un mazzo di fiori a Patrizia. Gesti semplici ma dal grande significato. Devo dire – conclude “Zazà” – che sia a Fano che a Pesaro Christian viene ricordato anche con un torneo di beach soccer, che ogni anno richiama tanti giocatori di serie A». Christian Zanvettor, che lunedì prossimo avrebbe compiuto 41 anni, fu allevato calcisticamente nell’Imperial di Arrigo De Biasi. Fu notato da diversi talent scout, compreso Gianni Erminetti (al tempo braccio destro di Italo Allodi) che lo portò alle giovanili del Ravenna, dove Christian scalò i vari gradini fino a debuttare, a soli 17 anni, in serie B nella sfida con il Brescia. A quei tempi Zanvettor gestiva la difesa davanti al portiere Toldo mentre in attacco giostrava Bobo Vieri. Nel ’95 Christian Zanvettor passò al Fano, dove giocò per tre stagioni, per poi trasferirsi alla Vis Pesaro. Il Comune di Bolzano onorò la sua memoria intitolandogli la tribuna principale.













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