la dichiarazione 

Doping, René Fasel (Iihf) contro la “punizione collettiva”

ZURIGO. René Fasel, presidente della federazione internazionale di hockey (Iihf), si schiera dalla parte della Russia. Lo storico numero uno dell’hockey mondiale che nel 2021 lascerà l’incarico dopo...



ZURIGO. René Fasel, presidente della federazione internazionale di hockey (Iihf), si schiera dalla parte della Russia. Lo storico numero uno dell’hockey mondiale che nel 2021 lascerà l’incarico dopo 27 anni, avverte che se la sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport sarà a favore dell’agenzia mondiale antidoping (Wada) e quindi contro lo sport russo, essa causerebbe problemi «molto gravi» per il futuro dei Campionati mondiali. Lo scorso anno la Wada aveva chiesto una pesante squalifica di quattro anni di tutto lo sport russo – niente bandiera, niente inno, niente Olimpiadi e niente Mondiali di qualsiasi sport – dopo aver dichiarato l’agenzia antidoping russa non conforme al codice etico antidoping accusandola di aver manipolato documenti di controlli antidoping su atleti.

Nell’arbitrato dei giorni scorsi – la sentenza sarà nota entro la fine di dicembre – l’Iihf è stata una delle parti ascoltate dai giudici. Il Mondiale del 2023, già stato assegnato a San Pietroburgo, in caso di sanzione dovrà essere spostato in un’altra Nazione.

Fasel, svizzero, da sempre molto vicino alla Russia (recentemente ha fatto visita a Mosca), è stato critico della “punizione collettiva” nei confronti della Russia ai Giochi olimpici invernali di PyeongChang 2018. La squadra russa “neutrale” vinse l’oro nell’hockey nella rocambolesca finale contro la Germania.

«Dobbiamo trovare le persone che hanno commesso errori e punirle ma la punizione collettiva non può essere applicata – ha detto Fasel –. Penso che giocare alle Olimpiadi senza un inno nazionale e una bandiera non sia corretto».

Proprio in vista del Mondiale del 2023 il dirigente originario di Friburgo ha detto che «spostare la sede il torneo dalla Russia sarebbe impossibile».

La leggenda Vladislav Tretiak, presidente della federazione russa di hockey, nel corso dell’audizione al Tas ha precisato, «stiamo costruendo uno stadio da 20.000 spettatori (SKK Peterburgsky, ndr) per il quale sono stati investiti molti soldi: speriamo che la Wada ci permetterà di farlo».















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