Fink, il goleador dell'altopiano

Arriva da Renon il talento dell'Alto Adige a segno col Feralpi



 BOLZANO. Le Piramidi conferiscono al Renon un'immagine eterna. Un altopiano che si affaccia fiero sul capoluogo, solare e aperto al mondo e non chiuso dagli spazi angusti di una vallata. Una finestra sul cortile, dove la gente si sporge spavalda e curiosa, senza nascondersi dietro le tende. E così è anche Hannes Fink, figlio dell'altopiano e un po' cittadino del mondo ma soprattutto ormai punto fermo dell'Alto Adige di Giovanni Stroppa. Lui, talento del pallone in un luogo dove la vocazione istintiva è quella dell'hockey e del pattinaggio. Un po' per quel magico laghetto di Costalovara, raccolto tra i boschi, che in inverno crea un'atmosfera che sembra tratta da un film di Pippi Calzelunghe.  Un po' anche per la squadra di hockey su ghiaccio eterna seconda, bella ma incompiuta del campionato. Un po' per quell'anello traspartente di Collalbo, teatro di europei e mondiali, infilato al dito della gente dell'altopiano.  Insomma, sul Renon se devi essere atleta o sei giocatore di hockey o pattinatore. E invece Hannes Fink è un calciatore. E che calciatore. Non ruvido marcatore, stopper muscolare con il piede fermo ma grezzo, ma raffinato palleggaitore, elegante nei modi e nei pensieri, delicato nel piede che disegna sul campo tratti gentili.  Ha superato nelle gerarchie calciatori dal profilo più araldico e si è guadagnato la fiducia di mister Stroppa che ormai non lo toglie più dalla sua top-11. Una doppia soddisfzione per uno come lui che indossa la maglia dell'FC Alto Adige sin dalle elementari e il cui nominativo è stato annotato in tempi non sospetti sul taccuino di Fausto Grandi, il guru del settore giovanile dell'FC.  Fink gravita già da quattro anni nel giro della prima sqaudra ma quest'anno si è consolidato trovando anche la posizione ideale nel 4-2-3-1 di Stroppa dove agisce come esterno sinistro con licenza di accentrarsi. Una posizione dove può far valere le sue doti balistiche e la buona corsa. Il tecnico lo preferisce sistematicamente a Chiavarini, uno che ha giocato in serie B e a Schenetti, il talento tascabile di scuola Milan che sembrava il valore aggiunto della squadra. Però con 12 presenze ed un minutaggio importante Fink è stato definitivamente sdoganato dal ruolo di promessa.  Anche perchè nel calcio ha ricoperto davvero tutti i ruoli: da interno di centrocam po a seconda punta, mediano e mezzala, pit-bull e farfalla. E dicono che anche in porta non sia male.  Adesso però ha trovato la sua collocazione ideale che gli permette di parlare lo stesso linguaggio tecnico di Fischnaller e di vedere la porta. Contro il Feralpisalò mette a segno una rete da rapinatore d'area di rigore, uomo giusto al posto giusto. Ecco, il suo limite forse era la carenza di reti nel portafoglio clienti ma adesso sembra aver finalmente capito come si fa.  L'FC lo ha blindato con un contratto fino al 2013 ma il suo nome inizia a girare e diversi osservatori di serie B hanno chiesto informazioni su di lui o lo hanno visto di persona. Ecco perchè per il ragazzino di Renon si stanno aprendo scenari importanti. Mica male per uno che a stecca e pattini ha preferito pallone e scarpini. la Nhl può attendere. Hannes sogna la serie A.

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