OLIMPIADI

«I Giochi, un’occasione unica» 

Olimpiadi 2026, verso la scelta del Cio. La vigilia del presidente del Coni altoatesino Heinz Gutweniger, che  ribadisce la ragioni dell’impegno in favore di Anterselva: «La nostra leadership nel biathlon andava confermata»


Francesco Giroldi


Bolzano. Manca poco alla decisione del Cio per l’assegnazione della sede dei Giochi Olimpici invernali del 2026. Una scelta che potrebbe trasformare la capitale altoatesina del biathlon in sede di gara a cinque cerchi. Anterselva, con la sua ricca esperienza a livello mondiale, è praticamente già pronta ad ospitare i biathleti in un impianto che ha fatto scuola e che tutti gli specialisti vorrebbero avere nella propria nazione.

Coni Alto Adige in prima linea

La candidatura di Milano e Cortina ha previsto quasi da subito la scelta di Anterselva, una proposta che ha visto sempre in prima fila il Comitato provinciale del Coni altoatesino. Il presidente Heinz Gutweniger fin dalle prime voci si è mosso perché fosse previsto l’impianto di Anterselva come sede olimpica del 2026.

«Una scelta che doveva promuovere i grandi sforzi della nostra Provincia per sostenere questa sede di gara – racconta Heinz Gutweniger – Non potevamo lasciarci sfuggire questa occasione, considerando anche la vicinanza con Cortina. Da subito ci siamo attivati per sensibilizzare sia il governo provinciale che il Coni nazionale. Ed alla fine il nostro impegno è stato premiato, anche l’Alto Adige potrà essere sede olimpica. Tra l’altro, non va dimenticato che, nel caso fosse stato deciso di creare un nuovo impianto per il biathlon in Cadore o, come c’era anche già stata qualche voce, in Lombardia, ci sarebbe stata una concorrente in più per le maggiori gare mondiali in Italia, gare che finora sono, praticamente, sempre state assegnate ad Anterselva».

«Premiato il nostro impegno»

Una grossa soddisfazione dunque anche per il Coni altoatesino. «Una decisione che sicuramente ha premiato anche il nostro impegno, anche se non va certo dimenticato quello che è poi seguito del presidente Arno Kompatscher e della Provincia di Bolzano, con anche l’incarico ad una persona di grande competenza sportiva come Elmar Pichler Rolle». Andrà a Losanna per seguire la sfida con Stoccolma? «No. L’obiettivo del mio Comitato è già stato raggiunto con la scelta di Anterselva come sede di gara, la mia presenza a questo punto penso non sia proprio indispensabile, visto che a sostenere la candidatura italiana ci saranno già i massimi dirigenti del Coni nazionale, guidati dal presidente Giovanni Malagò, e poi anche una delegazione della Provincia autonoma di Bolzano con a capo il presidente Arno Kompatscher, il direttore Elmar Pichler Rolle ed anche un atleta che ha scritto tante pagine della storia olimpica come Armin Zoeggeler».

Le medaglie altoatesine

Una candidatura che, oltre ad impianti di alto livello, può far valere la ricca collezione di medaglie degli atleti italiani nella storia dei Giochi Olimpici Invernali. «Certamente. Non va certo dimenticato anche il grosso contributo al medagliere azzurro da parte degli atleti altoatesini, che, sulla neve e sulle piste ghiacciate, sono sicuramente i maggiori contribuenti, una tradizione che parte da lontano, con un ricca collezione che viene incrementata di quattro anni in quattro anni».

Niente pronostici

A questo punto è quasi d’obbligo una previsione, un pronostico da parte del massimo dirigente sportivo altoatesino. «Io ho certamente la mia opinione - conclude la chiacchierata olimpica Gutweniger – Ma la scaramanzia, che è da sempre presente nello sport, mi suggerisce di non fare pronostici, ma di limitarmi, come è quasi d’obbligo nello sport, ad un in bocca al lupo a Milano e Cortina. Il nostro Comitato è sicuramente schierato dalla loro parte, ma la decisione è nelle mani dei membri del Cio».

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