Iacoponi, il terzino con il vizio del gol

«Non ho mai realizzato una doppietta nella mia carriera: potevano essere tre e ho subito anche un fallo da rigore»


di Valentino Beccari; di Valentino Beccari


BOLZANO. L’Alto Adige svolta a destra. No, non è una dichiarazione di voto e nemmeno un orientamento politico. La destra è la fascia di competenza di Simone Iacoponi, uomo di destra per vocazione di piede ma in realtà proveniente dalla rossa Toscana, Pontedera per l’esattezza, terra di “50 Special” e “Ciao”, tanto per intenderci. Insomma, vicino di casa di Matteo Renzi tanto per restare in tema. Ma Iacoponi non fa politica, lui gioca a calcio. E lo fa bene. Una presenza in serie A con la maglia dell’Empoli, qualche gettone in serie B ed il debutto europeo sempre con la squadra toscana contro lo Zurigo nel 2007. Gioca Simone e segna. Addirittura una doppietta, quella che domenica ha permesso all’FC di superare il Cuneo e di portarsi ai piani alti della classifica.

Allora, come ci si sente dopo una doppietta?

«Davvero bene - esordisce - è una grandissima soddisfazione anche perchè non mi era mai capitato in passato».

Terzino goleador come Cabrini, Facchetti, Maldera...

«Beh, non esageriamo con i paragoni, cerco di fare il mio gioco e di farlo al meglio».

E per poco non faceva la tripletta...

«Già, c’è mancato davvero poco nel primo tempo ho mancato la deviazione sottoporta e poi se vogliamo dirla tutta ho anche subito un fallo da rigore nettissimo. Ma va bene così, tre gol sarebbero stati davvero troppi».

L’Alto Adige ha ritrovato i treni ad alta velocità: lei a destra e Martin a sinistra. Perchè c’è voluto un mese di attesa?

«Avevamo un po’ di problemi fisici ma non siamo poi partiti così male, però ogni partita fa storia a se e domenica ci siamo trovati davvero molto bene. Però stiamo con i piedi per terra».

Anche perchè mister Vecchi pretende molto dagli esterni bassi...

«Sì, il mister ci dà molta licenza di spingerci in avanti e io e Marco non ce lo facciamo ripetere due volte».

La squadra di quest’anno non dispone più dei “piccoletti” Fischnaller e Schenetti ma si affida all’artiglieria pesante: insomma, ci vogliono i cross per Thiam e Maritato?

«Sì, in effetti il tipo di gioco è cambiato e dobbiamo cercare di arrivare sulla linea di fondo per servire cross ai nostri attaccanti. Mi piace il modulo ma mi trovavo bene anche con il tema tattico di Stroppa».

Dove può arrivare questo Alto Adige?

«Spero il più in alto possibile. Iniziamo col dire che il Lecce è di un altro pianeta e in effetti ha già ucciso il campionato ma con le altre possiamo giocarcela alla pari. Senza sottovalutare nessuno: domenica andiamo a Treviso, la squadra ha un solo punto però non dobbiamo pensare che sarà una passeggiata».

Anche perchè lontano dal Druso fate fatica...

«Già, e non riesco proprio a spiegarmelo. Forse al Druso sentiamo il calore del nostro pubblico che ci dà una spinta particolare».

Come si trova a Bolzano?

«Bene, sia come città che come società. Sono uno dei più vecchi e voglio diventare un giocatore importante per questa squadra».

Ha assaggiato la serie A con l’Empoli che però l’ha lasciata andare. Perchè?

«Non lo so, bisognerebbe chiederlo a loro. Forse non mi ritenevano all’altezza ma io credo che posso diventare un giocatore di serie B e questa per me sarà una stagione decisiva».

Magari potrebbe andare in B proprio con l’Alto Adige?

«Sarebbe bellissimo. In effetti qui non manca niente, ci sono le strutture, la società, il clima. Perchè allora non provarci?».

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