Il debutto in serie A di Simon Beccari davanti ai 24mila tifosi del Rapid 

Bundesliga austriaca. Ha giocato titolare con il Wsg Swarovski nell’Alianz Stadion di Vienna


FILIPPO ROSACE


Innsbruck (austria). Per chi suona la campana? Per Simon Beccari è suonata giovedì scorso, al termine dell’allenamento pomeridiano svolto con il Wsg Swarovski Tirol (compagine militante nella serie A austriaca) quando è arrivata l’ufficializzazione della squalifica inflitta al ventinovenne portiere titolare Ferdinand Oswald. A questo punto è suonata la campana! Mister Silberberger ha guadagnato velocemente il centro della scena nello stanzone biancoverde, e con inflessibile liturgia ha scandito la lista dei convocati per la difficile trasferta nella capitale, dove lo Swarosski Wattens, località alle porte di Innsbruck sede del colosso dei cristalli, ha incrociato i tacchetti con il Rapid Vienna, terza forza della classifica della prima divisione austriaca e formazione storica del calcio austriaco. . In quella lista è risuonata la melodia della campana di Simon Beccari…quel suono intenso e felice tipico delle giornate di festa. E sì, perché per il talentuoso 21enne portiere bolzanino da tre stagioni offre le proprie qualità alla compagine dell’affascinante presidente Diana Langes, attendo il momento per poter esordire con la maglia da titolare. Ecco, suonata la campana per Simon Beccari s’è trattato di esibire concentrazione e muscoli in una partita difficile, inuno stadio che è un tempio e che ha visto entrambe le contendenti lottare per l’intera posta in palio, con opposte finalità: il Rapid Vienna per lo scudetto lo Swarovski per la salvezza. Ambizioni che, nel caso del nostro Simon, hanno rivaleggiato con le prevedibili emozioni del debutto.

“Diciamo subito che è stata un’esperienza indimenticabile – descrive Simon Beccari – cercata e desiderata in queste tre stagioni. C’è da dire, comunque, che non è arrivata inattesa…mi spiego: nella precedente partita di Coppa c’era stata la foto che ha ritratto il gesto dell’indice esibito dal primo portiere Oswald. Ci si attendeva la squalifica che puntualmente è arrivata,. Qual è stata la prima reazione? Ovviamente di soddisfazione anche se non nego di essere stato un po' nervoso perché sapevo che per me sarebbe stata un’occasione unica. Ho cercato di preparami bene per la partita e di concentrarmi… non ero in panico per quello ma con la giusta tensione. In tre anni non ho mai avuto l’occasione di poter giocare da titolare, quindi ci tenevo che prima o poi questo momento si concretizzasse. Cosa si pensa in questi casi? Ho pensato a tante cose…argomenti, persone, storie, insomma non una cosa in particolare. I miei compagni mi hanno sostenuto, consigliandomi di non avere paura di sbagliare. Ho sempre cercato di apprezzare la situazione che stavo vivendo, quindi ho pensato anche di godere di questo momento. Ho pensato così…solo che dopo quel gol a freddo non è stato facile”.

Il gol a freddo? Un passo alla volta. La campana di Simon Beccari è tornata ad elevare i decibel, quando il portiere bolzanino ha messo fuori la testa dal tunnel telescopico che immette sul prato dell’Allianz Stadion. Entrare in campo ed osservare il colpo d’occhio offerto dalle ventiquattromila presenze, è stato un qualcosa sicuramente di emozionante.

“Non mi sono tremate le gambe quando ho dato il colpo d’occhio, sono rimasto tranquillo come sempre. Ce l’aspettavamo una simile cornice, d'altronde il Rapid Vienna ha il pubblico migliore del campionato. Mi dispiace soltanto che non siamo riusciti a portare a casa i punti, sarebbero stati importanti per la nostra sfida verso la salvezza”.

E veniamo al gol a freddo.

“Pensavo di poter avere il tempo di toccare un primo pallone (parata, ndr) così da poter sghiacciare la situazione. Invece dopo quaranta secondi c’è stato quel tiro dal limite che si è insaccato all’incrocio: sono volato ma ho soltanto sfiorato la palla. E’ stato un avvio shock ma che mi è servito ad entrare in partita, esprimendo un paio di buoni interventi.

Peccato per il loro raddoppio, generato da una indecisione della difesa. L’esordio mi ha dato la consapevolezza che si può stare su questi livelli, ma bisogna sempre migliorare, affinando ogni aspetto. Cercherò di lavorare al meglio per fare di più . Il momento più emozionante? E’ stato a fine gara quando il mio allenatore Thomas Silberberger è venuto ad abbracciarmi dicendomi «bravo!» Un bel gesto che mi ha fatto molto piacere, mi ha trasmesso tanta fiducia. Spero di essere sempre convocato e, quando ci sarà bisogno, cercherò di essere pronto”.

Al prossimo rintocco di campana.

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