Inter-Juve, Stramaccioni al rischiatutto

Il tecnico nerazzurro: «Daremo il 101%, per me non è una partita come tutte le altre, e non solo per la classifica»



MILANO. Non sarà un partita come le altre: ne è convinto Andrea Stramaccioni che affronta la Juventus forte della fiducia che Moratti gli ha appena confermato. Il presidente pensa alla riconferma dell’allenatore per la prossima stagione e scaccia - per ora - l’ombra lunga di Mourinho. Stramaccioni vuole ripetere il successo di Torino quando la sua Inter ebbe la meglio sulla Juventus grazie a un capolavoro tattico. I nerazzurri si esaltano contro gli avversari di rango ma la Juventus vuole prendersi la rivincita a San Siro e chiudere definitivamente i conti in campionato.

L’Inter, tra alti e bassi e alterne fortune, resta una squadra particolare, capace di ribaltare qualsiasi pronostico, di sorprendere sempre, di sfoderare un carattere solido e forte soprattutto nelle occasioni che contano. Un temperamento guerriero che si è visto contro il Tottenham nella spettacolare quanto inutile rimonta. Inter-Juventus è una sfida lunga una vita, il derby d’Italia si gioca tra due squadre che si sentono quasi nemiche: la posta in palio non è rappresentata solo dai tre punti. C’è qualcosa in più come l’orgoglio e l’onore che possono venire solo dalla vittoria.

Stramaccioni deve fare la conta dei suoi giocatori e chiarire i tanti dubbi che lo assillano: il caos dei rientri dopo l’impegno di sei nerazzurri con le rispettive nazionali si è abbattuto come uno tsunami. Prima, un guasto tecnico ha bloccato in Cile gli incolpevoli Pereira e Gargano, poi Guarin ha perso l’aereo che lo doveva riportare a casa dal Venezuela.

Una gara come le altre Inter-Juventus non lo è a prescindere da qualsiasi aspetto. È il fascino del «derby d’Italia» a determinare l’attesa per un confronto che arriverà domani, pochi giorni dopo l’anniversario tra Andrea Stramaccioni e la società nerazzurra. Un anno fa esatto Moratti affidò la prima squadra al tecnico proveniente dalla Primavera, fresco di successo nella Next Generation Series e successore di Claudio Ranieri. Fatale per il tecnico capitolino una sconfitta proprio contro la Vecchia Signora. «Per noi non è assolutamente una partita come le altre, sia per la classifica sia perchè sentiamo tanto la gara. L’affronteremo dando il 101%», ha confermato Stramaccioni. «Un anno fa mi è cambiata la vita, è innegabile che il primo ricordo è quello della voce del presidente che mi dice di aver deciso di andare avanti con me - ha dichiarato il tecnico - Di altri momenti cito la vittoria del primo derby, che rimarrà sempre nei miei ricordi, e quella a Torino, con i nostri tifosi che festeggiano mentre lo stadio si svuota».

Un girone più tardi Stramaccioni si gioca buona parte delle possibilità di proseguire nella propria esperienza.













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