Irving tira giù la saracinesca dei Foxes 

Il trentenne canadese, con esperienza nei principali campionati mondiali, è un gran colpo, l’uomo giusto “post-Tuokkola”


di Thomas Laconi


BOLZANO. Non è facile pescare un portiere di livello sul mercato e soprattutto sostituire tra i pali un certo Pekka Tuokkola, eroe assoluto della finale che ha consegnato il secondo titolo Ebel al Bolzano. Eppure i Foxes paiono essere riusciti a portare al Palaonda un goalie con un curriculum di assoluto rispetto, il classico “pezzo da 90” in grado di far sognare i tifosi. Fine dei misteri, l’Hockey Club Bolzano ha trovato finalmente la sua saracinesca: la scelta è caduta su Leland Irving, 30enne canadese con grandissima esperienza nei migliori campionati del mondo, dalla NHL alla KHL, fino alla Liiga. Un colpo a sensazione da parte di Dieter Knoll, che ha lavorato alacremente per convincere Irving ad accettare la proposta del Bolzano e sbarcare per la prima volta in Italia, dopo una stagione trascorsa perlopiù in panchina per scelta tecnica. Da qui, forse, la scelta di ritrovare il giusto slancio puntando su una squadra che da sempre punta al vertice.

«Direi che questo è davvero un grande colpo - esordisce Dieter Knoll - parliamo di un giocatore per il quale il curriculum parla da solo. Abbiamo lavorato sottotraccia e alla fine è andata benissimo. Sono certo che Irving ci riserverà grandi soddisfazioni».

Il nuovo guardiano della gabbia biancorossa è un portiere dal grandissimo talento, ottimo senso della posizione e gran prontezza di riflessi sui rimbalzi e sui dischi vaganti davanti alla porta. Abbina la velocità nel muoversi tra i pali a un’intelligenza che lo rende sicuro anche nei tiri attraverso il “traffico”. Irving (183 cm x 80 kg) inizia la carriera in WHL nel 2004, con gli Everett Silvertips. Para con percentuali tra il 92% e il 93%, mettendosi in mostra tanto da essere draftato nel 2006 dai Calgary Flames, al primo turno come 26ª scelta totale. Il suo esordio nella massima serie americana però viene posticipato di qualche anno: gioca un’altra stagione con i Silvertips, vince l’oro con il Team Canada ai Mondiali U20 e infine sbarca in AHL, prima con i Quad City Flames poi con gli Abbotsford Heat. Nel 2011 l’esordio in NHL con Calgary: in due stagioni gioca con i Flames 13 partite, disputando comunque buona parte della stagione sempre ad Abbotsford. Nel 2013 la svolta: vola per la prima volta in Europa, in Liiga, sponda Jokerit, dove para con oltre il 92%. L’anno successivo si aprono le porte della KHL, con la maglia del Salavat Yulaev Ufa: con la compagine russa prendere parte anche alla Spengler Cup, perdendo solo in finale contro il Ginevra. Nel 2015 fa ritorno in AHL, questa volta con gli Iowa Wild (41 partite, 91,3% svs) e nel 2016 viene ingaggiato ancora in Finlandia, dal KooKoo (35 partite, 92,3%). Nella stagione appena passata si è diviso in AHL tra Lehig Valley Phantoms e San Diego Gulls: qui non ha trovato molto spazio perché, abbandonate le velleità di grandi successi, la società ha preferito puntare sul potenziamento dei suoi giovani portieri. Irving si è comunque sempre allenato a pieno ritmo ed è pronto a intraprendere la sua prima avventura in Ebel con la maglia del Bolzano.

«Non vedo l’ora di giocare a Bolzano - così Irving - ho parlato con alcuni amici che hanno giocato lì o in Ebel e mi hanno confermato non solo l’ottimo livello di hockey, ma anche la mentalità vincente della società e la bellezza del posto, una piccola città racchiusa tra le montagne. Sono pronto ad aiutare i miei compagni a difendere il titolo». «Ho parlato con il GM del KooKoo - spiega da parte sua coach Kai Suikkanen - mi ha saputo dire solo cose positive su Irving: non è solo un grande portiere ma anche un’ottima persona. I finlandesi l’avrebbero ripreso volentieri, ma erano già al completo con tre goalies: credo che per noi sia un grandissimo colpo».

Chiuso il capitolo portieri con la nuova coppia Irving-Smith, Dieter Knoll si prenderà qualche giorno di pausa, in attesa di piazzare gli ultimi botti di mercato. Sul fronte italiani tutto quasi definito (in arrivo Brighenti e Schweitzer a un passo dalla conferma), per gli attaccanti mancano due centri e due ali e in attesa di concretizzare gli ultimi innesti Knoll promette: «Vedremo ancora dei bei nomi».

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