Italia, Olimpiadi a rischio per la legge sullo sport 

Scontro Governo-Cio. Lettera del Comitato olimpico internazionale contro il ddl: «Intacca chiaramente l’autonomia del Coni». A Tokyo 2020 con una delegazione di atleti senza bandiera?



Roma. La riforma dello sport è legge, e ora ci sarà da lavorare per evitare che il braccio di ferro diventi guerra. Il via libera del Senato (con 154 sì, 54 no e 52 astenuti) al testo voluto dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti attribuisce al Governo in via definitiva la delega a intervenire sull’ordinamento sportivo, anche con il riordino dello stesso Coni. Una riforma su cui la maggioranza gialloverde è sempre stata compatta. E non ha cambiato direzione dopo la dura presa di posizione del Cio che, con una lettera inviata al presidente del Coni, Giovanni Malagò, proprio a poche ore dall’approvazione del ddl, aveva chiesto cambiamenti puntuali al testo, in assenza dei quali l’Italia può andare incontro a sanzioni pesanti. Non ultima la sospensione dallo stesso Comitato olimpico, con i Giochi di Tokyo del prossimo anno a rischio.

La lettera del Cio

Nella lettera il comitato presieduto da Thomas Bach aveva espresso «seria preoccupazione» per una legge che «intaccherebbe chiaramente l’autonomia del Coni». Le stesse già paventate lo scorso 24 giugno al premier Conte in occasione dell’assegnazione dei Giochi invernali 2026 a Milano-Cortina. Sei i punti indicati da Losanna su cui servirebbe fare marcia indietro, pena «la sospensione o il ritiro del riconoscimento del comitato olimpico». E quindi rischio di andare a Tokyo con una delegazione di atleti senza bandiera. Uno scenario “apocalittico” che tutti vogliono scongiurare, governo compreso che pure non aveva affatto gradito il tackle del Cio («noi avanti a prescindere dalle letterine scritte forse da funzionari frettolosi» la replica da parte della maggioranza prima dell’approvazione). E lo stesso Cio si è detto disponibile a mediare, offrendo Losanna come luogo di un incontro tra le parti in causa per arrivare alla soluzione migliore.

Giorgetti rassicura Bach

Giorgetti (demiurgo del disegno di legge nato per «organizzare e sviluppare la pratica dell’attività sportiva» nelle scuole, di riordinare le norme di sicurezza per la costruzione e l'uso degli impianti sportivi e di riformare «le disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici») dopo aver espresso soddisfazione per il via libera ha cercato di rassicurare sull'immediato futuro. «Anche il Senato ha detto si con ampia maggioranza a una legge che fa l’interesse di migliaia di associazioni dilettantistiche - le parole del sottosegretario - che assicurano lo sviluppo dello sport di base e garantiscono migliaia di lavoratori, che avranno inquadramento giuridico. Ora c’è la seconda parte del lavoro da fare col Parlamento, i decreti attuativi e legislativi. Lì saranno chiariti anche i dubbi che nascono da un fraintendimento, come dimostra la lettera del Cio».

I punti incriminati

La missiva (fatta recapitare alle più alte cariche dello stato, compreso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella) individua sei punti sui quali ci sarebbe da intervenire, per non venir meno al principio di autonomia di un comitato olimpico nazionale. In particolare del testo quello più indigesto a Losanna è contenuto nel Capo I, Art. 1, comma 1, lettera I dove si parla della «piena autonomia gestionale, amministrativa e contabile delle federazioni sportive». Tali enti, si legge «dovrebbero completamente rendere conto al Coni per ogni specifica assistenza finanziaria e tecnica che possono ricevere» parte che secondo il Cio dovrebbe essere «discussa o semplicemente rimossa». Va bene la cooperazione con i governi a patto che non si intraprendano azioni contrarie alla carta olimpica. Insomma l’avvento di Sport e salute e ora la legge delega al governo secondo il Cio mettono a rischio l’autonomia del Coni, il cui ruolo, peraltro, fanno sapere da Losanna, «non può essere strettamente limitato alle attività olimpiche».

Bacchettate che non hanno arenato l'iter della legge, che ora arriva da Mattarella per la firma (difficile, se non impossibile pensare a un respingimento): piuttosto sul tavolo c'è adesso la strada dei decreti attuativi, come annunciato da Giorgetti, in cui si terrà conto delle osservazioni del Cio. E scongiurare lo scontro totale. (ANSA).















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