Ko con la Slovacchia, Italia a un passo dalla retrocessione

Mondiali di hockey: la nazionale azzurra accusa la superiorità e non gioca al massimo. Salvezza solo battendo la Svezia lunedì


di Michele Bolognini


MINSK. Solo la matematica, ma ancora per poco, ci tiene in Top Division. In quella che doveva essere la partita della vita, l'Italia del ghiaccio alza bandiera bianca e dice virtualmente addio, sperando che sia solo un arrivederci, all'elite dell'hockey mondiale.

A questo punto, dopo il ko contro la Slovacchia, ci vorrebbe qualcosa di decisamente simile ad un miracolo per pensare di acciuffare la salvezza all'ultimo minuto. In soldoni, si tratterebbe di battere la Svezia campione del mondo lunedì sera, e sperare che nel frattempo la Danimarca non abbia raccolto punti nei due incontri conclusivi contro Francia e Slovacchia. Robe da fantahockey, ma la realtà è un'altra. Gli azzurri, in questo torneo di Minsk, hanno messo in mostra dei notevoli passi in avanti dal punto di vista del gioco, ma pagano ancora dazio sia in fase realizzativa, sia in fase di gestione del disco durante le transizioni.

Dai tanti, troppi dischi persi in zona neutra, nascono gran parte dei gol subiti dal Blue Team durante il Mondiale, mentre quando la squadra si schiera nel proprio terzo tutti fanno il proprio compito al meglio proteggendo un Bellissimo tornato a grandi livelli. Insomma, la mano di coach Tom Pokel si vede, eccome, ma non è ancora sufficiente per poter pensare di scendere dall'ascensore che ogni anno, dal 2008 in poi, ci porta su e giù fra Top e First Division.













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