La Giovine Italia si fa adulta 

Calcio. Nella prima partita di qualificazione agli Europei 2020 gli azzurri battono la Finlandia con un classico 2 a 0 A segno i talenti “baby” del ct Mancini, ovvero Barella e nella ripresa Kean il 2° più giovane marcatore azzurro di sempre


Franco Zuccalà


Udine. L’Italia non segnava due gol dalla lontana partita con l’Arabia Saudita. Meno male. Barella quasi subito, ieri sera a Udine nella prima sfida di qualificazione all’Europeo 2020, contro la Finlandia, spianato la strada agli azzurri, ma dopo, salvo qualche vivace iniziativa di Kean, non si è visto molto. Nella ripresa però il giovane talento juventino ha raddoppiato e la vittoria è sembrata più limpida. Mancini aveva detto che la sua squadra avrebbe fatto vedere gioco e gol e la promessa è stata (abbastanza) mantenuta. Anche se stavolta Bernardeschi, che pure ha partecipato alla manovra con continuità, non è stato efficace nella fase terminale dell’azione.

Avversari ridimensionati.

I finnici non sono sembrati affatto scarsi, ma neanche dei fenomeni. Hanno sfiorato solo una volta il gol ma sarebbe stata una beffa, il pareggio. È quindi cominciato con una vittoria, il percorso azzurro delle qualificazioni europee. La fiducia c’era, ma fra il dire e il fare c’è stato sempre di mezzo... il mare. Certo non tutto è andato alla perfezione, ma quel che importava era cominciare col piede giusto e così è stato grazie ai gol di Barella e Kean. Mancini, che alla vigilia aveva perso Florenzi e Chiesa, aveva trovato in Piccini e nel giovanissimo Kean dei buoni sostituti e due valide situazioni per il futuro.

I progressi si sono visti.

Il centrocampo ha fornito una buona prestazione e, insomma, la nostra Nazionale ha dimostrato che i progressi mostrati nella fase finale della scorsa stagione potranno portare lontano gli azzurri, anche se la prova di Udine non è stata eccelsa. La partita nel primo tempo è stata quasi costantemente in mano agli azzurri, con due o tre momenti in cui i finnici si sono spinti avanti senza concludere. Il gol di Barella è scaturito da una punizione di Biraghi da sinistra, su coi Sparv è intervenuto di testa respingendo: il centrocampista sardo di destro ha tirato forte e basso e la palla, deviata da Vasainen, si è insaccata. Poi c’è stato un intervento in area du Bernardeschi che ha destato qualche dubbio: forse era rigore, ma senza Var sono parole al vento.

La ricerca del raddoppio.

Nella ripresa gli azzurri hanno cercato ripetutamente il raddoppio. Ma anche la Finlandia s’è fatta avanti col suo cecchino Pukki, le cui polveri sono apparse però bagnate. Un’azione Bernardeschi-Immobile non è stata sfruttata appieno e il pubblico ha invocato Quagliarella, un ex dell’Udinese. Che poi è entrato e ha timbrato l’incrocio dei pali. Comunque, sufficienti tutti in generale, ma le prove di Barella (il migliore), Kean e Biraghi sono state le più rilevanti. Specialmente lo juventino, a 19 anni il secondo più giovane a segnare in Nazionale, potrà essere una valida carta in più per l’attacco. Al tirar delle somme, prendiamoci questi tre punti e guardiamo avanti. Anche se il problema del gol è stato risolto solo parzialmente. Lavori in corso, insomma.

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