La Juve s’arrende alla legge del più forte

Termina ai quarti di finale l’avventura europea dei bianconeri. Buffon stavolta incolpevole sulle due reti dei tedeschi



TORINO. Niente da fare per la Juventus: la sua Champions è finita ieri sera, di fronte a un Bayern che a Torino ha ribadito, vincendo, la sua netta superiorità come aveva fatto a Monaco, con la differenza che stavolta la Juve è stata più viva e sorretta da un pubblico straordinario. Ma il risultato non è cambiato.

La differenza nei gol presi stavolta non l’hanno fatta gli errori di Buffon - che ha parato tanto - ma la corsa, la qualità, l’organizzazione tattica dei bavaresi. Ha ragione Conte a parlare di progressi graduali e di gap da colmare, perchè ieri sera i fatti gli hanno dato ampiamente ragione: la Juve dominatrice in Italia non è ancora una grande d’Europa.

Resta negli occhi dei tifosi la generosa prova dei bianconeri, che hanno comunque saldato un debito che durava da due anni con i tifosi. Così come Heynckes merita un applauso per aver avuto l’intuizione giusta nell’affidare Pirlo a un mostro di dinamismo come Thomas Mueller, che infatti lo ha praticamente annullato, permettendosi il lusso di andare anche sotto porta a sfiorare un gol e fornire un assist prezioso. Il Bayern, comunque, ha vinto tutti i duelli tattici e individuali, confermando di esere nettamente più forte.

Tutto come previsto all’inizio, con le squadre che avevano cominciato con le novità annunciate, Pogba e Padoin nella Juve, al posto degli squalificati Vidal e Lichtsteiner, più Asamoah al posto di Peluso e Xavi Martinez nel Bayern al posto di Gustavo, con la conferma di Robben. La novità tattica in campo, semmai, è che Thomas Muller e non Xavi Martinez fa la guardia a Pirlo, togliendogli libertà di movimento. Il Bayern comunque parte aggressivo con il pressing alto, come a Monaco e la Juve fatica a trovare il filo del fraseggio solito. I bavaresi palleggiano divinamente e quando scendono dalle parti dell’area di Buffon gli mettono i brividi, come succede due volte a Robben. Ma la palla gol clamorosa capita a Pirlo su punizione al 22’: ci vuole un miracolo di Neuer per deviarla in angolo. Ma l’impressione del finale di tempo è che i tedeschi abbiano una marcia in più e la squadra di Conte molte difficoltà a impostare il gioco e lanciare le punte. Nella ripresa gli uomini di Heynckes capiscono di essere nettamente superiori e provano a chiudere la partita, riuscendoci poco dopo. Punizione di Schweinsteiger, sbuca Martinez, Buffon respinge ma anche questa volta non trattiene, sulla palla rimasta lì arriva Mandzukic e mette dentro. Due minuti più tardi Robben in un tre contro uno libera Muller che si mangia il raddoppio. Che riesce a Pizarro allo scadere, quando riceve in area da Schweinsteiger e batte Buffon. Finisce con il Bayern padrone del campo, per ribadire quanto già si sapeva.

«Abbiamo giocato bene, ci abbiamo provato, ma loro sono una grande squadra e hanno dimostrato di essere migliori di noi». Così il difensore della Juventus Andrea Barzagli commenta la sconfitta. Aggiungendo: «Forse dobbiamo ancora crescere per arrivare a questi livelli: per molti era la prima esperienza in Champions. Ora dobbiamo chiudere bene la stagione: peccato non aver regalato questa gioia ai nostri tifosi, speriamo che in futuro si possa rimediare».













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