La moglie:«Gli ho detto vai, hai sofferto troppo» 

Il racconto degli ultimi istanti. «Ho ricevuto messaggi da tutto il mondo, a dimostrazione  della grande persona che era». Esequie domani nella sua Vicenza, oggi la camera ardente 


Cristiano Pellegrini


SIENA. È rimasta con lui fino all’ultimo, lo ha abbracciato e stretto forte e poi, nel momento in cui stava per morire, gli ha detto: «Paolo, adesso vai, hai sofferto troppo. Staccati, lascia questo corpo, vai...». Così gli ultimi momenti di Paolo Rossi la notte fra mercoledì e giovedì all’ospedale di Siena. Federica Cappelletti, la moglie, è poi tornata all’obitorio delle Scotte per la camera ardente accessibile solo a familiari, parenti e amici più stretti. Capelli raccolti, occhiali scuri e un soprabito nero, coi cronisti ha ripercorso, commossa, gli ultimi momenti di vita del campione del mondo di Spagna ’82 con una promessa fatta in punto di morte: «Crescerò le nostre bambine e porterò avanti i nostri progetti. Tu hai fatto anche troppo». Poco dopo Paolo si è addormentato. «Era sereno», ha detto ancora.

Il messaggio sui social

A dare la tragica notizia della della morte di “Pablito” era stata proprio Federica, nella notte, con un post sui social accompagnato dalle parole «Per sempre» con un cuore rosso accanto. «Da quando ho fatto quel post - ha detto - ho ricevuto messaggi e telefonate da ogni parte del mondo, a dimostrazione, anche se non ce n’era bisogno, della grande persona che era». «Lui era una persona che sapeva parlare allo stesso modo con i capi di Stato ma anche con le persone che incontravamo al supermercato - ha aggiunto Federica - Questo era Paolo e questa la sua grandezza». Accompagnata da alcuni familiari, è rimasta per tutto il giorno all’interno della camera mortuaria accanto al marito scambiando parole, abbracci e carezze con gli amici più stretti del campione e rimanendo sempre vicina al figlio Alessandro, il primo ad arrivare a Siena, avuto da Paolo Rossi proprio nell’anno del Mundial dalla prima moglie, Simonetta Rizzato. «Paolo è stata una persona unica, piena di ottimismo anche nei momenti più difficili, una persona grande ma allo stesso tempo semplice. Una persona che mi ha insegnato tanti valori belli e li ha insegnati alle nostre figlie. Io dico che dopo Paolo Rossi si sopravvive. Quindi cercherò di fare questo. Preferisco pensare che questo sia un arrivederci - ha detto ancora ai cronisti - Fare a meno di lui è veramente tanto. Ma dovrò farlo, gliel’ho promesso».

Tra Vicenza e Prato

E proprio in accordo con il figlio Alessandro, Federica Cappelletti ha spiegato che, dopo una camera ardente e la cerimonia funebre a Vicenza, sua città adottiva, «lo riporteremo in Toscana. Lo farò cremare perché me lo voglio tenere per sempre vicino». Paolo Rossi era ricoverato a Siena da una decina di giorni per l’aggravarsi delle condizioni. «Le cure e le attenzioni sono state totali - ha sottolineato - non solo dal punto di vista medico ma anche sotto il profilo affettivo, in un ambiente che ci ha permesso di vivere con intimità i momenti più duri così come gli ultimi attimi prima del saluto».















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