La nuova Inter di Conte è «scintilla e dinamite» 

Calcio Serie A. Dopo la prima di campionato a spiccare è la partenza detonante dei nerazzurri Ma intanto il Napoli ieri ha presentato Lozano, l’acquisto più caro della gestione De Laurentiis



Milano. Chiuso il programma con il posticipo di lunedì sera, è il momento dell’analisi a mente fredda della prima giornata del campionato calcistico di serie A 2019-’20. E sicuramente il dato che emerge più di tutti è che non poteva esserci un esordio migliore per Antonio Conte sulla panchina dell'Inter: una roboante vittoria per 4-0 contro il Lecce, San Siro in tripudio e ciliegina sulla torta il riscatto di alcuni giocatori (Candreva e Ranocchia su tutti) poco convincenti con le gestioni precedenti.

Scintilla e dinamite.

Eppure l'allenatore, ex ct azzurro ma soprattutto, perchè quello resta nell’immaginario, ex allenatore della Juventus, tiene alta la guardia e non si esalta per i primi tre punti: «Siamo partiti bene, con la giusta intensità e voglia, rispettando un'idea di gioco. Poi sul 2-0 i ragazzi non mi sono piaciuti per nulla e l'ho detto loro: eravamo troppo rilassati, abbiamo perso intensità nella pressione. Nella serata di lunedì contro il Lecce c'è stata una scintilla, ma ora dobbiamo diventare dinamite. Subito testa al Cagliari».

Conte fa però i complimenti a Lukaku, debuttante con gol: «È entrato nel mondo Inter nel migliore dei modi, con grande umiltà. È un gigante buono, un gigante col sorriso. È pronto a lavorare per la squadra. Ma non solo Romelu, anche Lautaro ha giocato benissimo». Conte ribadisce la linea della società su Icardi (nessuno lo ha visto allo stadio l’altroieri sera, al contrario, invece, di Perisic) e non vuole fare polemica sul mercato, anche se si aspetta Sanchez e Biraghi come rinforzi: «Ho sentito le dichiarazioni del nostro direttore sportivo Marotta su Icardi, è stato molto chiaro. Noi abbiamo sostituito, altri hanno aggiunto. Sento parlare di grandi cifre ma Lukaku è stato pagato 65 milioni in cinque anni. E ha subito fatto vedere chi è».

Il Napoli affila le armi.

E intanto il Napoli, dato da tutti, prima della... prima giornata come più favorita nel contendere il titolo tricolore alla Juventus, ha presentato ieri l’ultimo acquisto, quello che dovrebbe far dare alla squadra di mister Carlo Ancelotti il salto di qualifà definitivo. E ha scelto la maglia numero 11 il neo acquisto del Napoli, Hirving Lozano, per la sua nuova esperienza calcistica. L’attaccante messicano si è presentato con il sorriso stampato in faccia. Seduti di fronte a lui la famiglia al completo, compresi i due figli.

Il giocatore, arrivato dal Psv, è stato pagato 42 milioni. È stato l’investimento più caro della gestione De Laurentiis. «Sono molto contento, sono felice di essere qui, in un grande club, con grandi compagni e con un tecnico meraviglioso, di grande esperienza. Sono contento di essere stato la prima scelta del tecnico, ora sto lavorando per essere presto al 100 per 100», ha spiegato Lozano. Dall’Olanda all’Italia il passo è stato breve ma ora Lozano deve comprendere al più presto la serie A e integrarsi in un team che ha obiettivi importanti. «Ho visto tante partite della serie A e in particolare del Napoli: da qui sono passati grandi giocatori. La mia priorità è essere pronto presto per la squadra. Qui c’è un’ottima formazione, speriamo di fare grandi cose. La città già l’ho visitata, è molto bella. I tifosi sono fantastici. La Juventus è una squadra da rispettare ma l’obiettivo è di vincere», ha spiegato ancora Lozano. Ancelotti lo ha notato al Mondiale e lo avrebbe voluto nel Napoli già a lo scorso gennaio. Il tecnico è stato fondamentale per la sua scelta finale. «Sono tanti i motivi che mi hanno spinto qui: in primis il tecnico, poi la squadra, i campioni che ci giocano, la città e i tifosi, da sempre molto vicini alla propria squadra. Lo scudetto? Giocheremo partita dopo partita, abbiamo una grande squadra: l’ho vista molto bene ma dobbiamo lottare e sudare ogni giorno», ha quindi precisato Lozano.

Sarri: per ora niente Napoli.

E a proposito di Juventus - Napoli, sfida clou della seconda giornata di campionato, mancherà il protagonista più atteso: migliorano sensibilmente le condizioni di salute dell’allenatore bianconero Maurizio Sarri ma, al momento, non è prevista nessuna modifica nel piano di guarigione concordato con i medici della Juventus, che ha previsto il suo rientro in panchina dopo la sosta per la Nazionale (che per le qualificazioni a Euro 2020 giocherà giovedì 5 settembre a Yerevan contro l’Armenia e domenica 8 settembre a Tampere contro la Finlandia). Giorno dopo giorno il tecnico bianconero sta debellando la polmonite che l'ha colpito, costringendolo a saltare la prima partita di campionato a Parma. Sabato sera all'Allianz Stadium arriverà il Napoli, la squadra che ha lanciato Sarri nel grande calcio e l'allenatore toscano dovrebbe essere costretto a saltare la sfida contro il suo passato. L'allenatore scalpita ma la cautela imposta per la piena guarigione gli impedirà probabilmente di sedersi in panchina nel big match contro il Napoli di Ancelotti.

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