La Stocker alla conquista della patria dell’hockey

La quasi 18enne Franziska da Laives si è trasferita in Finlandia: «Mi hanno notata a un torneo internazionale. Ora studio e posso coltivare la mia passione sportiva»


di Marco Marangoni


BOLZANO. Un’aquila in volo sulla Finlandia, la terra dove l’hockey è considerato un culto. Quando le sue compagne del KJT Tuusula l’hanno accolta in spogliatoio le hanno detto, con animo fraterno, “Tervetuola Fräni!” (benvenuta Franziska). Lei, però, agli atti dell’anagrafe di Laives è Franziska Stocker. Non ancora maggiorenne, lo diventerà il prossimo 16 dicembre, Kika - come la chiamano in seno all’Ev Eagles Bolzano, la società dov’è crescita dopo aver mosso le prime pattinate nell’Ssv Leifers - è uno dei terzini più promettenti dell’hockey in rosa italiano. In questo fine settimana sarà impegnata con la nazionale in Austria per le qualificazioni al Mondiale under 18 di I.a Divisione. La sua nuova squadra è il KJT Tuusula, team giovane che milita non da tanti anni nella Naisten SM-sarja, la serie A finlandese. Proprio per l’esperienza limitata nella massima serie e per il roster con una media d’età di 20 anni, in questo momento si trova in zona retrocessione assieme a Ilves Tampere e KalPa Kuopio. Il quartier generale della compagine di Tuusula si trova nella vicina Kerava, una zona a 30 chilometri dalla capitale Helsinki. Franziska affronta compagini del calibro di Espoo Blues, campione in carica e plurifinalista in Coppa Campioni, JYP Jyväskylä, Kuortane, Oulun Kärpät e HPK Hämeenlinna ma soprattutto si scontra con giocatrici che sono colonne dell’hockey in rosa non solo della terra dei mille laghi ma anche nel mondo. Per Fräni il suo sogno di andare all’estero s’è avverato in estate. Ad un certo punto si è trovata difronte ad una difficile scelta. «Volevo assolutamente fare questa esperienza ma non sapevo esattamente dove. Potevo andare in Canada oppure negli Stati Uniti dove negli ultimi anni erano andate altre mie compagne di squadra (Elliscasis, Battisti e Peer, ndr). Quasi per caso ad un torneo internazionale giovanile a Bolzano ho conosciuto Johanna Pelkonen, ex giocatrice, oggi figura importante nell’hockey femminile finlandese. A giugno sono andata per un try-out e all’allenatore sono subito piaciuta». E la sua vita è cambiata. La Finlandia è molto diversa dall’Italia: «L’istruzione è la migliore del mondo. Alle superiori - spiega la giovane altoatesina - se sei sportivo puoi scegliere se completare il corso di studi in tre o quattro anni così non hai problemi di assenze. E così grazie a questa organizzazione, che considero geniale, anche per me è possibile conciliare studio e sport. Io frequento una normale scuola superiore in lingua finlandese e ho la possibilità di allenarmi. La settimana mi alleno due volte al mattino e tre al pomeriggio».

Ma qual è la giornata tipo di Franziska? «Sveglia, colazione e poi a scuola o all’allenamento - racconta -. Ho la possibilità di entrare in classe alle 9.45 o alle 11.10 e terminare alle 14.20 o alle 15.50 e i blocchi orari non sono da sessanta minuti bensì da settantacinque. Ho a disposizione due tipi di mensa, quella classica oppure quella vegetariana. Il clima in spogliatoio è molto professionale. Si arriva allo stadio alle 18 e si esce non prima delle 21. Io poi vivo in una famiglia a Järvenpää. Loro sono il mio sponsor. Non pago vitto e alloggio in cambio di seguire le mie sorelline finlandesi che non sono sorelle naturali ma le figlie della famiglia dove vivo. Quando me lo chiedono faccio un po’ da babysitter». Insomma la Finlandia sta piacendo molto a Franziska e tutto fa pensare che la giovane atleta voglia fermarsi il più possibile. «Magari, mi piacerebbe tanto - cocnlude - perché mi trovo davvero a mio agio. Chissà. Ma comunque il prossimo anno tornerò in Italia per prepararmi alla maturità».

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