Olimpiadi, Fontana sarà l’alfiere

Il Coni ha ufficializzato la scelta della pattinatrice di short track come portabandiera a Pyeongchang


di Marco Marangoni


ROMA. La bandiera italiana si riflette negli occhi di Arianna. Occhi che hanno il colore del ghiaccio come i suoi capelli hanno il colore dell'oro. Lei, Arianna Fontana, ieri è stata formalmente investita dal presidente del Coni, Giovanni Malagò a portabandiera dell'Italia ai Giochi olimpici invernali di Pyeongchang. Ciò significa che alle ore 20 (saranno le 12 italiane) di venerdì 9 febbraio 2018, Arianna aprirà la sfilata dell'Italia Team alla cerimonia di apertura dei 23esimi Giochi della neve e del ghiaccio. Prima di quel giorno ci sarà un altro momento solenne per Arianna, la cerimonia di consegna del tricolore dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in programma lunedì 18 dicembre al Quirinale. Con la nomina della 27enne atleta valtellinese sono stati aggiornati alcuni significativi numeri. Arianna è la prima portabandiera dello short track nella storia tricolore, la settima donna di sempre a livello invernale, la seconda lombarda - dopo Deborah Compagnoni - e anche la seconda atleta della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, dopo Carolina Kostner, la dodicesima se si prendono in considerazione anche le Olimpiadi estive. La Fontana vanta il primato di essere la più giovane atleta italiana di sempre a vincere una medaglia olimpica, a 15 anni e 314 giorni, in virtù del bronzo conquistato in staffetta alle Olimpiadi di Torino 2006.

Il numero uno dello sport italiano Malagò, nel Salone d'onore del Coni del palazzo H al Foro Italico recentemente pitturata di bianco come nei colori originali, ha detto: «Non ci sono stati dubbi su Arianna, lei doveva essere e lei è stata». Il medagliere olimpico della Fontana è sotto gli occhi di tutti. Nelle ultime tre edizioni dei Giochi è sempre salita sul podio, bronzo a Torino in staffetta, bronzo a Vancouver 2010 nei 500 metri e a Sochi 2014 argento nei 500, bronzo nei 1500 e nella staffetta. Nel palmares della portacolori delle Fiamme Gialle, che ha iniziato a pattinare all'età di 4 anni, anche 13 medaglie mondiali (un oro, storico nei 1500 a Mosca 2015, 5 argenti e 7 bronzi) e 14 europee mettendo in bacheca sei titoli continentali assoluti.

«Non vedo l'ora di sventolare il tricolore, sarà una esperienza fantastica. Portare la bandiera mi darà carica, non è certo un peso - ha detto Arianna emozionata accanto al marito Anthony Lobello, ex compagno di nazionale -. L'obiettivo agonistico è raggiungere la finale su tutte le distanze e non mi preoccupa che avrò le qualificazioni la mattina successiva alla cerimonia di apertura. Chi mi conosce sa che voglio sempre di più. È stato già un grande riconoscimento portare il tricolore alla chiusura a Sochi».

Alla domanda “che effetto le fa gareggiare in una Nazione dove lo short track è una religione”, Arianna ha risposto: «I coreani sosterranno le loro atlete, giusto così, ma conosco quel pubblico e posso dire che apprezza tutti gli atleti».

Su cosa significa questa nuova scelta al femminile, dopo quella di Rio de Janeiro 2016, con Federica Pellegrini ha pattinatrice ha risposto: «Spero sia un segnale per tutte noi, un segnale per essere più forti e andare avanti insieme». «Ha vinto cinque medaglie olimpiche, la prima a Torino battendo il nostro record di atleta più giovane sul podio, e poi è una ragazza semplice e pulita, ha un bel caratterino, è una tosta, e le sue prime parole da portabandiera sul tricolore mi sono piaciute molto - ha aggiunto Malagò -. Arianna da sola ha portato il 37,5% delle medaglie olimpiche vinte a Sochi».

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