Pubblico e Razzoli La 3Tre dà spettacolo 

Conci, capo del comitato organizzatore: «Che emozioni!»



MADONNA DI CAMPIGLIO. La rinascita di Razzoli, la vittoria dell’outsider svizzero Daniel Yule, l’uscita dei big Hirscher e Kristoffersen, davanti a 19mila persone. La 65esima 3Tre verrà ricordata come quella delle sorprese, una delle più spettacolari degli ultimi anni, anche se sul podio non sono saliti i pronosticati vincitori della vigilia. Quindici dei trenta qualificati alla seconda manche sono partiti con pettorali sopra il numero 30, Razzoli ha terminato quinto con il 69, testimonianza di una pista preparata “ad hoc”.

«È stata l’edizione che mi ha emozionato di più in assoluto – spiega il presidente del comitato organizzatore Lorenzo Conci, che sabato ha festeggiato il proprio 60esimo compleanno – La prima manche è stata spettacolare. Si è proceduto a ritmi elevati, la gara non è mai stata noiosa, nemmeno dopo il pettorale numero 40. Il pubblico è rimasto sulla pista fino alla fine». Il momento clou è stato rappresentato dalla discesa di Giuliano Razzoli, decimo al termine della prima manche con il numero 69. «Da spettatore è stato emozionante – aggiunge Conci – Razzoli ha fatto una cosa stupenda, mi ha commosso. Lo avevo visto la sera prima: è una persona squisita, che stimo. Sono contento per lui».

L’emiliano è rinato a Madonna di Campiglio, alla quale va una buona fetta del risultato conquistato dall’oro olimpico di Vancouver 2010. «Siamo riusciti a dimostrare che il lotto degli 80 atleti di Coppa del Mondo non è così disomogeneo se la pista è preparata bene e se le condizioni sono uguali per tutti. Sapevamo di aver preparato la “torta” con gli ingredienti migliori, ma se è buona come pensavi lo scopri solo quando la togli dal forno».

La torta è piaciuta a Razzoli, altresì al responsabile della Coppa del Mondo maschile Markus Waldner. «Avrebbe voluto arrotolare il manto nevoso del Canalone Miramonti per portarlo alle prossime gare» racconta Conci.

C’è stato spettacolo in pista e anche a bordo pista. «Da 17mila spettatori siamo passati a 19mila – precisa Conci - Al di là dei numeri, quello della 3Tre si è dimostrato un pubblico civile, sportivo ed educato, appassionato di sci. Non è un caso che Hirscher, dopo l’errore a inizio seconda manche, sia risalito e abbia portato a termine la propria prova. In risposta ha ricevuto applausi. È stato un bel momento».

La nuova sfida per Madonna di Campiglio è quella di confermare gli attuali standard. «La vera difficoltà, e dunque il vero obiettivo, è quello di mantenersi a un certo livello nel corso degli anni, diventare un punto fisso nel calendario di Coppa del Mondo, come Kitzbuehel e Wengen per fare un esempio – conclude Conci - Non è scontato che se un atleta vince sei gare in una stagione, le vinca anche nella successiva, ma si allena con quell’obiettivo. Noi, proprio come gli atleti, cerchiamo di esprimerci al meglio. Per continuare a vincere». L’appuntamento con la 3Tre si rinnoverà nel 2019 o, possibilità tutt’altro che da escludere, nelle prime battute del 2020. La data scelta inizialmente per la prossima edizione è quella del 30 dicembre, sotto le festività natalizie. Un periodo decisamente complicato per la località rendenese. È in atto un confronto con la Fis per trovare la soluzione ottimale, che potrebbe consistere nello spostamento della gara a inizio anno. Possibile data l’8 gennaio, ma la decisione definitiva non è ancora stata presa. (l.f.)













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