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Schwazer, i legali dell’atleta: «L’iniziativa della Wada merita solo disprezzo»

«Le perizie segrete sono un tentativo disperato di giustificarsi»

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BOLZANO. "Errare potrebbe anche essere umano (non in questo caso, perché c'è, a dir poco, la mala fede) ma perseverare è diabolicum!". Si apre così una nota degli avvocati di Alex Schwazer, Gerhard Brandstaetter e Thomas Tiefenbrunner, in replica all'Agenzia mondiale antidoping (Wada), che ieri ha diffuso i risultati "di ulteriori indagini" sul caso del marciatore italiano, che escluderebbero una "qualsiasi forma di manipolazione" sul campione dell'atleta raccolto l'1 gennaio 2016 da World Athletics.

"Insistere con delle perizie segrete, al di fuori da ogni contraddittorio, da soggetti discussi, su urine fantomatiche, senza osservanza di procedura alcuna, tradisce solo il disperato tentativo di giustificare un procedimento ingiustificabile, gravemente viziato dall'inizio, da Racines fino a Rio, con violazione di ogni elementare principio di un giusto processo, anche arbitrale - scrivono gli avvocati di Schwazer -. Conferma il mancato rispetto del pronunciamento di un giudice italiano sulla base di un accertamento peritale tecnico scientifico di altissimo livello; in tale sede si sarebbe potuto e dovuto fornire controprove concrete, non prodotte, anzi si è ricorso anche in quella ad una perizia tardiva, fuori contraddittorio, assolutamente avventurosa ed insostenibile".

"L'imbarazzo di Wada deve essere grande, se si tenta di riparare con iniziative così illegittime; il tutto di fronte ad una dichiarazione confessoria documentata di IAAF, che parla di un "plot against A.S." e cioè' di un complotto contro Alex Schwazer! Stiamo andando alla Corte Europea dei diritti dell'uomo (Cedu) di Strasburgo, mentre queste iniziative di Wada meritano solo disprezzo".













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