Sono Perkmann e la Felderer gli eroi della mitica “Horn Attacke”
BOLZANO. Hannes Perkmann e Annelise Felderer lo “zampino” nell’albo d’oro ce l’hanno messo nuovamente. I due atleti della Val Sarentino non sono nuovi al gradino più alto del podio della gara che da...
BOLZANO. Hannes Perkmann e Annelise Felderer lo “zampino” nell’albo d’oro ce l’hanno messo nuovamente. I due atleti della Val Sarentino non sono nuovi al gradino più alto del podio della gara che da Bolzano porta gli atleti dopo una sgroppata con le scarpette fino a Pemmern e quindi con gli sci fino sul Corno del Renon. 2000 metri di dislivello in appena 20 km.
La Felderer è la reginetta della manifestazione, prima nel 2016, prima nel 2017 e appunto quest’anno, con Anna Pircher di Laces finita al secondo posto. Perkmann ha fatto invece il bis dopo la vittoria nel 2017. In gara anche le staffette a 2, con Florian Zeisler e Michael Zemmer a primeggiare, mentre nelle staffette a 3 il team Pseirer Alpinflitzer ha sbaragliato il campo con Armin Larch, Hansrudi Brugger e Lukas Mangger.
Davvero affascinante la competizione di ieri, partita da Bolzano con due primi tratti di corsa, verso Soprabolzano con punti “impossibili” ed un secondo segmento dall’arrivo della funivia del Renon fino a Pemmern, e poi via con gli sci e le pelli fino in vetta, un po’ in pista e un po’ in fuoripista in una giornata splendida, anche se a tratti una leggera nebbia ha offuscato l’affascinante veduta a 360° su alcune delle montagne più belle dell’Alto Adige.
I due protagonisti hanno “avvisato” subito gli avversari che erano in giornata. Sulla erta, e il vocabolo è riduttivo, di Santa Maddalena i due leader Perkmann e Felderer avevano due missili al posto delle scarpette. Hanno sfiancato gli avversari e poi da Soprabolzano non ce n’è stato più per nessuno. Uno sguardo divertito ai 200 lama ed alpaca dell’ormai famoso allevatore Mair, e quindi avanti a sgambettare tra radici viscide, fango e neve, per decidere poi tutto con la frazione di skialp. Hannes Perkmann è stato il primo a meritarsi gli applausi in cima al Renon, ha chiuso la fatica in 2h03’40” con oltre 3’ su Hofer (2h06’58”). Sul podio, e meritatamente, c’è salito anche il gardenese Georg Piazza (2h14’49”). Dietro i vari Philipp Plunger, Tobias Geiser, Franz Hofer, Anton Steiner, Andreas Öhler, Stefano Facchini e Alessandro Forni, finiti nell’ordine nei primi dieci posti, non sono certo stati a guardare, ma sicuramente il ritmo dei primi tre era indiavolato. “È stato bellissimo, le condizioni del terreno erano ottime - ha detto il vincitore - sia il percorso di corsa che quello con gli sci, anche se non c'era tanta neve”.