Thohir: «Fatta l’offerta» Moratti: «Non c’è fretta»

Il magnate indonesiano: «Rispetto il presidente, sia lui ora a decidere» Sul piatto 400 milioni. Il tycoon asiatico vuole la maggioranza o niente



MILANO. La palla torna a Moratti nella giornata dei messaggi incrociati necessari per poter andare avanti: la trattativa per la cessione dell'Inter prosegue e sembra destinata ad andare a buon fine, seppure con una diversa tempistica.

Ieri la parola è andata ai due protagonisti: Erick Thohir e Massimo Moratti. Il tycoon indonesiano decide di rompere il silenzio prima in un colloquio informale con un paio di giornalisti, poi pubblicamente al termine di una giornata lunga e caldissima. In sostanza, dice: l'offerta è stata fatta, adesso è Moratti che deve decidere.

Ieri mattina Thohir è intervenuto riguardo agli ultimi sviluppi dell’affate. L'umore di Moratti - subito dopo il faccia a faccia di giovedì - non era dei migliori. Qualcuno lo ha descritto irritato e indispettito, forse sorpreso dalla estrema sicurezza e decisione di Thohir. I nodi riguardano l'organigramma societario e l'esposizione debitoria. Gli sherpa però non si fermano e continuano a lavorare: in ballo c'è sempre il 75%, una percentuale che potrebbe variare ma di poco perchè l'asiatico vuole in ogni caso la maggioranza. Thohir riflette, chiede consiglio al suo staff e decide di mandare segnali distensivi per ricostituire un clima che possa preludere alla attesa chiusura: massimo rispetto per il presidente, nessuna volontà di accaparrarsi subito l'80%, nessuna intenzione di condizionare il mercato, né di imporre dirigenti, vedi Leonardo. Il magnate indonesiano si concede ai giornalisti evitando di scoprirsi troppo. Maggioranza o minoranza? Allarga le braccia e sorride. Moratti viene subito messo al corrente delle comunicazioni di Thohir: il presidente, il cui umore è visibilmente migliorato, le definisce molto importanti. Anche se ammette: «Non stringiamo in questi giorni».

Intanto Thohir ha già pronte le valigie per una ritirata più strategica che reale. Parte ma spiega di voler tornare al più presto a Milano. Moratti - nonostante i suoi malumori e il comprensibile dispiacere - è consapevole del rischio di perdere un'occasione importante, forse unica e irripetibile per il futuro dell'Inter. Fino a questo momento, ha parlato pochissimo della vicenda, più le smentite delle ammissioni. Del resto, è naturale che si proceda con cautela e possibilmente nella totale riservatezza. Qualsiasi trattativa - quando arriva alla stretta finale - subisce improvvise frenate e altrettante repentine accelerazioni. Sale il nervosismo, si amplificano i timori. Eppure, l'impressione è che gli ultimi tasselli stiano per andare a posto. Thohir è apparso sereno, rilassato, fiducioso, di buon umore, gentile. Prima di partire ha voluto dire “ciao” a tutti, anzi arrivederci: tornerà presto e questa volta magari per una importante firma, quella che potrebbe consacrarlo nuovo padrone dell'Inter.













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