Tortu parte in sordina, bene Re 

L’esordio stagionale a Rieti. La ruggine formatasi durante il lockdown grippa i cavalli della freccia brianzola: nei 100 non scende sotto i 10” A impressionare è il collega quattrocentista: sul mezzo giro di pista toglie ben 21 centesimi dal suo personale. Infantino è secondo


MARCO MARANGONI


Rieti. La ruggine formatasi nelle infinite settimane del lockdown ha inevitabilmente grippato i cavalli di Filippo Tortu.

All’esordio stagionale sui 100 metri la “freccia brianzola” sulla pista color azzurro cielo del ‘Raul Guidobaldi’ di Rieti ha raccolto un discreto 10”28 in batteria e un deludente 10”31 nella finale andata di scena due ore più tardi.

Certo, da Pippo non si poteva chiedere di scendere subito sotto i 10” come più d’uno, con una buona dose d’azzardo, sognava. Niente da fare, sarà per le prossime volte.

Il ‘Trofeo Città di Rieti’, associato alla ‘Fastweb Cup’, ha regalato all’atletica leggera italiana – primo sport non facente parte dell’universo del pallone a rincominciare – la bella cavalcata di Davide Re sulla per lui insolita distanza dei 200, vinti con tanto di primato personale di 20”69.

Un crono che lascia ben sperare in vista dell’esordio sui ‘suoi’ 400 piani previsto giovedì 16 a Savona quando tornerà alla carica anche Tortu dopo una decina di giorni trascorsi nella “semi-clausura” di Olbia.

Il primatista nazionale del giro di pista si è messo in evidenza anche sui 100 conclusi, in batteria, in 10”41 (ha poi rinunciato alla finale).

A Rieti c’era anche Antonio Infantino. Lo sprinter dell’Athletic Club ‘96 di Bolzano che vive a Londra ed è atleta azzurro sui 100 ha chiuso in 10”63 ma non ha disputato la finale preferendo concentrare tutte le energie sui preferiti 200 conclusi al secondo posto in 20”95.

C’era anche Gianmarco Tamberi per un allenamento-test dopo gli eventi a distanza, ma comunque positivi. “Gimbo mezza-barba” ieri ha superato i 2,27 al secondo salto sbagliando tre volte 2,31.

L’attesa maggiore era per Tortu, l’uomo più veloce dello ‘Stivale’, colui che il 22 giugno del 2018 correndo in 9”99 tolse per appena due centesimi il record nazionale alla leggenda Pietro Mennea. Per il velocista brianzolo un esordio mediocre. Sia in batteria che in finale Filippo ha pagato un’uscita dai blocchi un po’ troppo alla “camomilla” per poi arrangiare nel miglior modo possibile la parte sul lanciato, ovvero nella seconda parte di gara. In finale a beffare l’azzurro ci ha pensato Sean Safo-Antwi, londinese di nascita naturalizzato ghanese, che si imposto in 10”29.

«Non tutti i tiri vanno a canestro, non è andata come volevo – ha commentato Filippo, allenato da papà Salvino –. Adesso l’importante è lasciarsi alle spalle questa giornata. Il dispiacere c’è, è normale, non si può sempre vincere».

Chi, invece, ha ben impressionato è stato Davide Re. Collega di Tortu nelle Fiamme Gialle, il quattrocentista lombardo che si allena a Rieti, sul mezzo giro di pista ha tolto ben 21 centesimi dal suo personale. L’allievo di Chiara Milardi, figlia di Andrea, storico fondatore della locale Studentesca, ha un obiettivo: quello di migliorare l’1’00”08 sui 500 metri di Donato Sabia – deceduto l’8 aprile all’età di 56 anni causa coronavirus – che risale al 26 maggio del 1984. Possibile appuntamento con la storia il 23 a Rieti. Dopo due anni di assenza si è rivisto in pedana l’ex vicecampione del mondo di lungo (Osaka 2007), Andrew Howe: per lui 7,66.















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