biathlon: ieri 7ª nella 15 km 

Wierer, analisi del flop «Non riesco a dormire, mi pesa il fuso orario»

PYEONGCHANG (Corea del Sud). Quella di PyeongChang doveva essere l’Olimpiade della ribalta, della consacrazione nel biathlon mondiale, della raccolta dei frutti dopo tanti sacrifici. Invece, quando...



PYEONGCHANG (Corea del Sud). Quella di PyeongChang doveva essere l’Olimpiade della ribalta, della consacrazione nel biathlon mondiale, della raccolta dei frutti dopo tanti sacrifici. Invece, quando manca una sola gara individuale, la mass start di sabato, Dorothea Wierer è ancora a secco di medaglie con i cinque cerchietti olimpici marchiati PyeongChang 2018. Niente da fare nemmeno nell’individuale sui 15 km di ieri, conclusa al settimo posto, come niente era arrivato nella sprint e nell’inseguimento. “Doro” non ha rispettato le attese e questo contribuisce a non darle serenità. Prima era troppo freddo con conseguente insensibilità dei polpastrelli che l’hanno ostacolata nel tiro, dopo ci si è messo quel maledetto ventaccio che soffiava sul poligono dell’Alpensia Biathlon Centre, ieri, come ha poi spiegato l’altoatesina, ha pesato la mancanza di riposo, il non riuscire a dormire. Insomma Miss biathlon, la primadonna degli sci stretti e della carabina, non riesce proprio a farsi andare giù questo clima coreano, diverso da quello alpino o scandinavo.

«Sono delusa - ha detto ieri a fine gara - ma più per le critiche ricevute che per le mie performance. La realtà è che in gara sento la testa che pesa, non riesco a smaltire il fuso orario... Vorrei dormire bene almeno una notte». Il problema del sonno, e dunque nel complesso della serenità e della “macchina fisica” a posto, evidentemente pesa non poco.

«In questo sport per vincere serve la giornata perfetta - ha quindi aggiunto Dorothea Wierer - ci sono il tiro e lo sci, non basta fare bene solo in una specialità, bisogna essere al 100% in entrambe».

Peccato, perché doveva essere l’edizione che avrebbe scolpito nel metallo prezioso la sua carriera. Osservando il suo medagliere, negli eventi importanti la biatleta di Anterselva a livello individuale non è andata oltre l’argento del 2016 a Holmenkollen nell’inseguimento: poco per un’atleta dalle sue potenzialità.

Ieri la Wierer è stata a lungo sul podio virtuale ma i due errori al poligono, nella sessione in piedi, le hanno negato la via della gioia. Trionfo a sorpresa della svedese Hanna Oeberg, che ha completato i 15 km senza errori sulla linea di tiro; argento per la slovacca Anastasiya Kuzmina e bronzo per la tedesca Laura Dahlmeier. Fuori dai giochi le altre azzurre: Lisa Vittozzi 32ª e Alexia Runggaldier 33ª. (m.m.)

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