Concluso il restauro della Fontana Maggiore di Perugia



(ANSA) - PERUGIA, 05 DIC - A conclusione di alcuni lavori di restauro il monumento simbolo di Perugia e orgoglio della città, la Fontana Maggiore, è tornato già da qualche giorno a farsi ammirare in tutta la sua bellezza da cittadini e visitatori.
    Stamani - nella vicina Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori, con taglio del nastro poi a seguire - si è tenuta la presentazione del restauro finanziato con l'Art Bonus dalla società perugina Kimia Spa.
    L'intervento durato due mesi è stato illustrato dal restauratore Giacomo Perna alla presenza, tra gli altri, del sindaco Andrea Romizi, dell'assessore Otello Numerini, dello staff comunale di Art Bonus, di rappresentanti dell'azienda finanziatrice, tra cui i proprietari Maurizio e Marco Bisciotti e l'amministratore unico Alessandro Belli.
    Quest'ultimo risanamento della Fontana Maggiore (datata 1275, i precedenti restauri sono stati fatti nel 1348, 1948/49, 1995/99, 2012, 2016) ha interessato nel dettaglio gli apparati bronzei, ossia le undici protomi animali che erano ancora in attesa di restauro, ma anche la conca (o coppa) e le tre ninfe portatrici d'acqua, il cui autore è il fonditore perugino Rosso Padellaio.
    Lavori necessari per contrastare i fenomeni corrosivi del bronzo e i problemi di statica che riguardavano alcune protomi, come ha ricordato Perna: "E' stato rimosso il degrado dovuto soprattutto all'azione dell'acqua derivante direttamente dalla fontana e in parte dalle piogge meteoriche. Si è quindi proceduto con una pulitura principalmente meccanica e operazioni volte a proteggere il metallo con l'obiettivo di stabilizzare lo stato di conservazione affinché il bene duri nel tempo e sia tramandato alle generazioni future".
    Secondo la valutazione del restauratore a questo punto sarebbero necessari altri interventi periodici annuali, soprattutto per le superfici lapidee "perché la presenza dell'acqua fa sì che ci sia sempre un substrato favorevole per crescita dell'attacco biologico".
    Il restauratore ha anche sorpreso i presenti facendo ascoltare "la voce della fontana", ossia la registrazione del suono prodotto dalla conca battuta da un martelletto, "a riprova che la lega con cui è stata costruita è del tutto simile a quella delle campane". (ANSA).
   









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