La Sicilia di Francesca di Carpinello in mostra a Palermo



(ANSA) - PALERMO, 12 APR - Con i suoi quadri ha raccontato la sottile malìa della Sicilia, intessendo odi al colore e narrando i percorsi segreti di un animo intriso di poesia. Si intitola "Eterna primavera, la Sicilia di Francesca di Carpinello", l'ampia retrospettiva, a cura di Maria Concetta Di Natale e di Aldo Gerbino, che la Fondazione Sicilia dedica alla pittrice scomparsa nel 2019 nella sua sede di Villa Zito. La mostra, che si apre sabato 13 aprile, presenta oltre cento opere, molte delle quali inedite, raccolte in itinerari tematici che vanno dagli esordi, ancora legati a suggestioni impressioniste, ai lavori più tardi quando il suo linguaggio matura le peculiari caratteristiche di una figurazione dedita a cogliere l'incanto degli oggetti e delle piccole cose e le molteplici tonalità della natura.
    Appartenente a una nobile famiglia siciliana, Francesca Gagliardo di Carpinello è stata una donna sottile ed elegante, ma di un'eleganza tutta sua "da artista". Indossava spesso con grande charme fantasiosi gioielli di sua creazione. Stimata da pittori come De Chirico e amica di Renato Guttuso, che ospitò spesso nella tenuta di famiglia a Borragine sulle Madonie, Francesca di Carpinello, così firmava i suoi quadri, ha svolto un ruolo incisivo nella pittura siciliana del secondo Novecento.
    Dove per pittura siciliana, s'intendeva la ricerca di una rappresentazione che rendesse appieno il fascino di un'isola dagli angoli incontaminati e dalle mille bellezze. Dei suoi lavori così ha scritto Maurizio Calvesi: "Il colore non grida, ma canta con una voce chiara che sa di mattino, di risveglio in una bella giornata. È sempre primavera nella sua pittura, l'eterna primavera della Sicilia". Nell'intrecciarsi di ricordi e di divagazioni fantastiche, il percorso della pittrice ha privilegiato la levità di composizioni che trasformano le suggestioni della natura, spesso fiori, animali, conchiglie e paesaggi, in un altrove denso di significati narrati con una sensibilità tutta al femminile. I suoi lavori sono romantiche testimonianze di un mondo perduto cui il sapiente uso del colore, l'intelligenza formale, l'utilizzo dell'oro per gli improvvisi tocchi di luce conferisce un fascino peculiare. Artista completa, sono rilevanti anche le sue divagazioni nel mondo della ceramica e della decorazione e le sue illustrazioni apparse in libri, riviste e giornali.
    Intensissima anche l'attività di "traduttrice" di testi in immagini, cartelloni teatrali ed eventi culturali. Francesca di Carpinello ha realizzato inoltre numerose cartelle di incisioni, spesso puntualizzazioni di opere maggiori come la serie molto bella dedicata al mare e alla pesca del tonno, il grande "Ciclo della mattanza" che occupa tutta una sala, forse la più bella, della mostra a Villa Zito. (ANSA).
   









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