Assegno di cura, ritardi di mesi. Ok automatico a 1400 domande

Le domande presentate tra il primo aprile 2022 e il 31 gennaio 2023 vengono accolte d’ufficio. Nuove richieste: assegnato il primo livello per 18 mesi 


Valeria Frangipane


BOLZANO. Assegno per la non autosufficienza, unico in Italia. Scatta l’ok automatico per le circa 1400 domande - ancora aperte - presentate tra aprile 2022 e gennaio 2023. Lo comunica la Provincia in una nota: «Tra pandemia e carenza cronica di personale - dice l’assessora al sociale Waltraud Deeg - scontiamo ritardi nell'accertamento dello stato di non autosufficienza con attese di sette-otto mesi. Siccome l’assegno è un sostegno mirato e necessario alle persone bisognose di cura ed alle loro famiglie, procediamo d’ufficio per tagliare le attese».

Alberto Zendrini, direttore del Servizio provinciale per la valutazione della non autosufficienza, entra nel dettaglio. «Alle nuove domande (presentate per la prima volta) viene assegnato in automatico e per 18 mesi il primo livello di assistenza. Alle domande di rivalutazione per peggioramento delle condizioni ( che sono poco più di 40) viene assegnato il livello immediatamente superiore». In estrema sintesi se all’ultima valutazione era stato riconosciuto un fabbisogno di cura e assistenza compreso tra le 105 e le 120 ore, viene assegnato il secondo livello di assistenza; se il fabbisogno di cura era inferiore a 105 ore, viene mantenuto il primo livello. E se il livello assegnato non è considerato equo cosa succede? «Si può presentare rinuncia entro trenta giorni dalla comunicazione».

Domande in crescita
Nel 2021, in Alto Adige, più di 15.400 persone bisognose di assistenza hanno ricevuto circa 255 milioni sotto forma di assegno di cura e solo negli ultimi 5 anni l'importo è aumentato in media del 5% l'anno. «Le domande sono in continua crescita - riprende Zendrini - nel 2022 sono state 7.200 e si prevede che nel corso del 2023 saliranno a 7.500». Succede per due motivi. «La popolazione continua ad invecchiare e nelle famiglie ci sono sempre meno soldi. Il nostro obiettivo è di ripensare entro il 2024 il sistema lavorando in sinergia con altri servizi socio/sanitari».

L’assegno ha quattro livelli
A seconda dei bisogni di assistenza. I contributi vanno da un minimo di 569 ad un massimo di 1.800 euro al mese. Primo livello 60-120 ore (569 euro); secondo l 120-180 ore (900 euro); terzo 180-240 ore (1.350 euro) e quarto livello oltre le 240 ore (1.800 euro).

Carenza cronica di personale
Le attese sono infinite perché manca personale. Sulla carta ci sono 24 team di valutazione (ognuno composto da un infermiere ed un operatore socio assistenziale) che tra infortuni, malattie, influenza permessi, maternità ecc. scendono a 18. «Il tallone d’Achille del nostro sistema in questo momento - continua Zendrini - sta proprio la carenza di personale». La Provincia sconta un elevato turn over (congedi parentali, pensionamenti) e difficoltà generale a reperire personale nel settore socio-sanitario. Oltre alla valutazione automatica appena annunciata, i nuovi criteri scattati a febbraio hanno esteso le scadenze per la valutazione del fabbisogno di cura, prolungato il periodo di erogazione in caso di malattia in fase avanzata e introdotto una nuova forma di valutazione che avverrà nei locali accessibili e privi di barriere architettoniche dell'Ufficio valutazione della non autosufficienza che dovrebbero aprire - almeno a Bolzano - a breve».

Da febbraio assegno illimitato
Ricordiamo - come detto - che da febbraio l’assegno non viene più erogato per cinque o otto anni, ma a tempo illimitato. L’erogazione illimitata vale per tutte le domande presentate a partire da febbraio 2023 (attenzione perché il nuovo decreto si applica in parte anche a coloro che lo percepiscono già) con alcune eccezioni che vanno segnalate dal medico di famiglia. Facciamo due esempi: l’assegno per persone con malattia in fase avanzata viene erogato per 12 mesi e l’assegno per prime valutazioni assegnate d’ufficio viene erogato per 18 mesi. 













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