Il bilancio

Assistenza, per l’assegno di cura tempi d’attesa di un anno

Seitz, presidente dell’Associazione Alzheimer: «La situazione è peggiorata. Ogni giorno affrontiamo casi di chi non ha i soldi per la badante»

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Valeria Frangipane


BOLZANO. Assegno per la non autosufficienza, unico in Italia, peccato che le attese per incassarlo arrivino a un anno. La questione è peggiorata. Manca personale per le visite e i tempi si sono allungati.

Dopo la pandemia e le restrizioni in tutti i Comprensori dell’Alto Adige si registrano attese maggiori per la procedura di valutazione. Ulrich Seitz, presidente dell’Associazione Alzheimer, denuncia la situazione e parla di momento di gravissima difficoltà.

«Diverse migliaia di famiglie che si stanno occupando a casa dei loro anziani sono costrette a vivere situazioni al limite anche perché in troppi casi non sono supportate dall’assegno che tarda ad arrivare. Purtroppo per avere una risposta certa adesso occorre aspettare fino ad un anno dalla presentazione della domanda e noi, ogni giorno, ci confrontiamo con chi non riesce a pagare il conto della badante. Sarà nostra cura e premura visto che rappresentiamo 13.000 famiglie, coinvolgere esperti per proporre soluzioni rapide».

Una situazione che Alfred Ebner (Cgil) giudica ormai al limite: «Abbiamo segnalato i ritardi a più riprese. Occorre potenziare le commissioni di valutazione, altrimenti non se ne esce. Mi chiedo come facciano tante famiglie con i costi della vita alle stelle ed un anziano a carico a pagare la badante. Fanno un mutuo in attesa che i denari vengano restituiti? Se poi il livello concesso non è quello atteso ed i soldi spesi non rientrano, che si fa?».

Assegno per 15.400. Nel 2021, in Alto Adige, più di 15.400 persone bisognose di assistenza hanno ricevuto circa 255 milioni di euro sotto forma di assegni di cura e solo negli ultimi cinque anni l'importo è aumentato in media del 5% all'anno. L’assegno ha quattro livelli a seconda dei bisogni di assistenza. I contributi vanno da 569 a 1.800 euro al mese.

Primo livello 60-120 ore (569 euro); secondo l 120-180 ore (900 euro); terzo 180-240 ore (1.350 euro) e quarto livello oltre le 240 ore (1.800 euro). Assegno che - ricordiamo - viene erogato per l'assistenza tra le pareti di casa e per quella in casa di riposo (in questo caso viene intestato direttamente agli istituti).

Tempi ridotti a inizio 2023. A fine settembre 2022 la giunta provinciale ha approvato modifiche organizzative che dovrebbero accorciare le attese, annunciate per i primi mesi del 2023. I termini per la valutazione della non autosufficienza (nel caso di domanda di prima valutazione e di rivalutazione), passano da 30 a 60 giorni. Il periodo di erogazione dell'assegno per le persone con malattie in stato avanzato passa da 6 a 12 mesi.

L'assegno che oggi viene generalmente erogato per 5 anni diventa illimitato. Solo in caso di peggioramento delle condizioni di salute, del fabbisogno di cura e di assistenza potrà essere rilevato e rivalutato. E poi c’è stop alle visite a casa.

La novità è che in tempi molto brevi le valutazioni per l'erogazione dell'assegno avranno luogo in locali privi di barriere architettoniche. Solo se il medico di famiglia lo motiva per motivi di salute, la valutazione continuerà ad essere effettuata con una visita tra le mura di casa. Anche in questa maniera si puntano a tagliare i tempi. «Ho sentito che a febbraio le regole mutano, me lo auguro di cuore», conclude Ebner.













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