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Già 13mila bonus bollette. Pensionati in difficoltà 

Caro energia. In un mese 12.775 domande per ottenere i 500 euro una tantum dalla Provincia. I sindacati: «Tra digitalizzazione forzata e patronati oberati di lavoro gli “over” sono tagliati fuori»



BOLZANO. In un mese sono già 12.775 le domande presentate online o nei patronati per ottenere il bonus bollette disposto dalla Provincia per aiutare le persone messe in difficoltà dai rincari sull’energia e dall’inflazione. Cinquecento euro una tantum, destinati a famiglie con figli maggiorenni, coppie, pensionati e single con Isee inferiore a 40mila euro l’anno.

I sindacati però segnalano un problema. «Il bonus lo si può richiedere solo attraverso lo Spid o nei patronati, già oberati di lavoro. Il risultato è che molte persone non più giovani ne sono tagliate fuori. Se fossero i Comuni a farsi carico di questo lavoro il problema sarebbe molto meno grave», così la Cisl.

Terza età e identità digitale

Da anni gli amministratori locali si danno da fare perché più persone possibile abbiano lo Spid, il sistema che assegna un’identità digitale alla persona che lo usa. L’accelerata l’ha data la pandemia, sotto molti aspetti un traino dell’alfabetizzazione digitale del paese. Il freno, forse, potrebbe venire dal governo Meloni. Intanto però lo Spid e la Cie, la carta di identità digitale, sono la via più rapida per accedere ai bonus della Provincia e del governo. Con lo Spid si accede anche al cedolino della pensione, per citare un vantaggio dell’informatica. E pure tra le persone “over” si trovano gli entusiasti della digitalizzazione. Altri invece hanno imparato lo stretto indispensabile e faticano ad apprendere nuove nozioni, oppure rifiutano categoricamente di lasciar entrare l’informatica nelle loro vite. «Per quanto riguarda l’accesso ai contributi molti anziani dipendono dai figli – ricordano alla Cisl – o dai patronati. I primi in molti casi vivono lontano e i secondi sono oberati di lavoro, soprattutto in questo momento, con i bonus provinciali e nazionali che si aggiungono alle domande per le pensioni, a quelle per l’assegno familiare, a quelle per la disoccupazione o la Naspi».

È problematico anche prendere la linea per la prenotazione telefonica, o ricordarsi di portare tutto il necessario (è molto importante l’ultima bolletta) all’appuntamento. Inoltre, proseguono i sindacati, «per questo bonus da 500 euro serve l’Isee, non più la Durp, per la quale i patronati ricevevano un contributo dalla Provincia che per l’Isee invece non viene erogato».

Domande fino al 31 marzo

Intanto dallo scorso primo dicembre si può richiedere la prestazione di sostegno del bonus bollette, per la quale 12.775 residenti hanno già presentato domanda. «Questo contributo è rivolto a un’ampia fascia della popolazione e può essere richiesto fino alla fine del mese di marzo», sottolinea l’assessora alle politiche sociali Waltraud Deeg. Quando questa misura è stata elaborata si è stimata una platea di circa 100mila altoatesini.

Le domande possono essere presentate online tramite il portale myCivis o tramite un patronato. Il bonus sarà erogato a metà del prossimo mese di gennaio. I richiedenti devono essere residenti in Alto Adige e disporre di un allacciamento elettrico e il nucleo familiare non deve superare il valore Isee di 40mila euro. Per la domanda si può utilizzare il valore Isee 2022 o, dal primo gennaio, quello relativo al 2023.

Le informazioni e il link alla domanda online sono disponibili sul sito «Contributo una tantum “Bonus bollette”» o sull’apposito sito del bonus bollette, «Sostegno economico e risparmio energetico».

Nelle scorse settimane è stato erogato un pagamento una tantum di 600 euro a famiglia a circa 30.700 nuclei con figli minorenni attraverso l’assegno provinciale per i figli. Questa prestazione era disponibile per tutti coloro che hanno ricevuto almeno una rata mensile di assegni familiari nel periodo compreso tra ottobre e dicembre 2022.













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