STATISTICHE

A Salorno i bimbi stranieri tra 0 e 5 anni sono il 41% 

Dei 121 alunni delle elementari 50 non parlano a casa italiano o tedesco 



SALORNO. A Salorno, dove gli stranieri sono arrivati al 21 per cento, ma il dato significativo è che i bimbi da 0 a 5 anni sono saliti al 41 per cento. Questa cifra, per i bambini con un’età tra 6 e 10 anni arriva al 28%, segno evidente che il cambiamento è stato rapidissimo. Questi dati sono stati raccolti dalla società Chiron – Formazione & Ricerca, nell’ambito del progetto «Salurn macht’s vor – Salorno, un passo avanti!», a cui hanno partecipato attivamente Comune, Provincia ma anche la popolazione con una serie di workshop e gruppi di lavoro composti da italiani e stranieri, con l’obiettivo «di mettere in evidenza delle buone pratiche di integrazione sul territorio ma anche di indicare problematiche e linee di conflitto, elaborando modalità di gestione e proposte di soluzione costruttive».

Il fatto che Salorno sia diventata ormai una società multiculturale a tutti gli effetti è testimoniato dal sondaggio tra gli alunni delle elementari italiane e tedesche, che quasi nella metà dei casi non parlano in famiglia italiano o tedesco, ma urdu, albanese o arabo. 

Oltre alla popolazione autoctona di lingua italiana e tedesca vivono a Salorno persone provenienti da 35 Paesi diversi, tra loro in parte differenti per lingua e cultura. La quota più consistente (71%) proviene da Marocco, Pakistan, Macedonia, Bangladesh e Tunisia. Un ulteriore 19% è riunisce persone provenienti da Ucraina, Romania, Albania, Germania, Bosnia-Erzegovina e India.

La comprensione reciproca è un elemento centrale della buona convivenza. Spesso, però, viene ostacolata nella vita di tutti i giorni da (pesanti) lacune linguistiche – un problema che, secondo i partecipanti ai workshop, riguarda soprattutto le donne straniere. Sono state abbozzate, quindi, alcune misure concrete con cui favorire l’integrazione attraverso la lingua. Tra le misure proposte spiccano così l’ampliamento dei corsi di lingua rivolti alle donne (molti hanno proposto la concessione di un bonus solo per le signore). Spazio anche ai corsi linguistici gratuiti (facilmente accessibili e professionali). Le famiglie locali, è stato detto, potrebbero «adottare» in forma di gemellaggio una famiglia di «nuovi cittadini». Si cercherà di incentivare la diffusione di materiale plurilingue, di potenziare il «Caffè delle lingue» (iniziativa ormai collaudata), di prevedere incontri solo per bambine e incontri solo per mamme di culture e lingue diverse.

 













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