Cultura

Appiano vuole diventare la patria degli artisti di strada

Via libera al regolamento: approvata - quasi all’unanimità - la mozione di Pro Eppan. Greta Klotz: «Il modello é Asfaltart, vogliamo diventare un polo d’attrazione per musicisti e artisti»


Massimiliano Bona


APPIANO. Un regolamento per «inquadrare e definire» l’arte di strada, ma anche delle aree dedicate per cercare di averne un ritorno in termini culturali e, se possibile, anche turistici. E' un po’ questo il senso della mozione approvata (quasi) all’unanimità dal consiglio comunale di Appiano su iniziativa della lista civica Pro Eppan. Il modello di riferimento resta Merano con la «gettonatissima» Asfaltart, capace di richiamare per le vie del centro, in riva al Passirio, anche 4-5 mila persone.

«In molti comuni e città, alcune vie sono considerate dei punti di riferimento per l’arte di strada - spiegano Greta Klotz & co. - ed esercitano un’attrazione su abitanti e turisti. Anche i festival ben frequentati, come il festival internazionale di street art "Asfaltart" di Merano, testimoniano la grande popolarità di questa forma d’arte. La pandemia e le restrizioni che l'hanno accompagnata hanno causato grandi perdite agli artisti. Tuttavia, l'opportunità di essere creativi all'aperto in uno spazio pubblico può essere una preziosa fonte di reddito.

Gli artisti di strada si fermano dove la loro arte è permessa e sostenuta. Grazie a un regolamento Appiano potrà diventare presto un luogo gradito a musicisti e artisti».

Il tutto si potrebbe combinare tra l’altro con la «street art», come è accaduto a Padova. con circa 4 mila metri quadrati di superficie, realizzata dal collettivo francese La Crémerie nell'ambito della manifestazione biennale Street Art, l'impianto idrico comunale di via bottazzo a Padova, gestito da Acegasapsamga, é diventata la prima opera nazionale di street art. Le zone dismesse non mancano nemmeno ad Appiano, i bunker in campagna ne sono un esempio.













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