Bassa Atesina

Armi alla polizia locale, Egna sfata un tabù 

Trovati i fondi. L’iniziativa è stata portata avanti della consigliera leghista Rosa Valenti «Credo nella sicurezza dei cittadini ma anche degli operatori». In arrivo altri vigili 


Massimiliano Bona


EGNA. Mai, nella sua storia, la polizia locale di Egna si era dotata di armi. A breve, lo sarà, perché la consigliera comunale della Lega Rosa Valenti - che ha ottenuto la delega alla polizia municipale e alle telecamere anche in sede comprensoriale - è riuscita a convincere la giunta della borgata della Bassa Atesina a trovare i fondi necessari per l’acquisto di quattro pistole. Tra l’altro a breve, grazie all’ennesimo concorso, Egna potenzierà la propria pianta organica e si doterà di un ulteriore agente da utilizzare sul territorio. Non solo per le multe ma anche per fare prevenzione.

Arrivano i fondi per le pistole.

«Ho chiesto e ottenuto dalla sindaca Karin Jost - spiega Valenti - i fondi per dotare il nostro corpo delle armi. Il motivo è duplice: credo fortemente nella sicurezza dei cittadini ma anche del personale che opera sul territorio con i rischi che ne cionseguono». Al momento, in servizio, ci sono solo due operatori. «Il 28 e 29 maggio ci saranno gli esami per l’assunzione di personale a tempo pieno».

Cosa dice la legge sulla detenzione delle armi alla polizia locale.

«In Alto Adige, a questo riguardo, siamo piuttosto indietro (soprattutto in periferia ndr). Già il decreto ministeriale numero 145 del 1987 prevede esplicitamente la dotazione di armi. Del resto ci sono determinati interventi e operazioni per cui si richiede che le polizia locale sia dotata di pistole». Già nel 2019 il Comune di Laives, con una decisione che aveva fatto discutere aveva deciso di inserire, nel nuovo regolamento della polizia locale, anche la possibilità di utilizzare la pistola elettrica o "taser". Per adesso Egna non ci pensa ma le pistole arriveranno.













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