salorno

Bayoumi, la giovane dottoressa entrata nel cuore dei pazienti 

Passaggio di consegne. Ha 26 anni e le idee chiarissime: «Voglio prendere il patentino e restare in Alto Adige» Una residente: «Prima di conoscerla non sapevo cosa significassero comprensione e attenzione al dettaglio»


Massimiliano Bona


SALORNO. La dottoressa Valentina Bayoumi ieri ha compiuto 26 anni e a breve lascerà l’incarico (temporaneo) di medico di base a Salorno. «Devo fermarmi per fare il patentino di bilinguismo», confessa. «Anche perché l’intenzione è quella di continuare a lavorare in Alto Adige. Pensavo di poter fare entrambe le cose ma seguire 1500 pazienti e imparare un’altra lingua non è poi così agevole».

Vuole specializzarsi e crescere ancora. Viene dall’hinterland milanese e nella sua regione ha lavorato anche al Pronto soccorso. Qui ha cercato e trovato tempi diversi per esercitare la professione e stare al fianco della gente. Non è rimasta molto in Bassa Atesina - tra l’altro ha preso casa a Trento per motivi familiari - ma ha lasciato il segno. Come conferma una mail di una residente, Chiara Serena Masiero, che invita a fare largo ai giovani e in particolare alle giovani donne. «Al mio posto - sottolinea Bayoumi - arriverà un’altra giovane donna, quindi a Salorno saranno felici. Qual è il mio segreto? In realtà dipende sempre come ti poni verso i pazienti e verso la gente. Io qui sono stata davvero benissimo».

Il messaggio: «Spazio alle giovani donne con lo stetoscopio al collo».

«Prima di incontrare la dottoressa Bayoumi, ho conosciuto molti medici di base che si sono avvicendati nell'ambulatorio di Salorno. Prima, io non sapevo cosa significassero comprensione ed attenzione al dettaglio, non sapevo cosa significasse l'attenzione sartoriale costruita attorno al paziente, seppur geriatrico; non sapevo cosa significasse una telefonata tra medico di base e medico specialista per accordarsi su quale strategia adottare per curare al meglio qualcuno che per molti altri non ha un futuro; non sapevo cosa significasse trattare un paziente nel tramonto della sua esistenza come si farebbe con chi è ancora nel pieno delle sue forze; non sapevo più cosa significasse prendersi anche cura di se stessi. Ho passato gli ultimi anni a rincorrere medici di base e specialisti, dovendo far conto a mia volta con problemi di salute talvolta invalidanti. Sono stati anni pregni di moduli, richieste, ricorsi, valutazioni, di e-mail cadute nel vuoto, di "ormai" che hanno sempre avuto lo stesso suono che fa l'acqua che scorre da mani ormai lavate. Un medico di base, per un caregiver e/o un malato cronico, è importante tanto quanto un vero Amico. Oggi vorrei dire ai pazienti ed ai caregiver di non temere il nuovo, di non temere la gioventù (ed aggiungerei anche di non temere la donna medico, visto che esiste davvero ancora chi è diffidente nei loro confronti). Ai medici con più anni di lavoro alle spalle, vorrei ricordare l'entusiasmo e la passione dei loro primi anni di operato e che forse anche loro stessi intimamente si sono sentiti qualche volta più aggiornati dei loro colleghi più anziani ed "esperti".

Ai burocrati invece chiederei di aiutarli a coltivare la loro passione ed a fare bene il loro lavoro senza privarli delle loro energie, del loro tempo, delle loro risorse semplificando burocrazia e digitalizzazione. Siamo nel 2023 e dal 1903 facciamo volare gli esseri umani ma diventiamo matti per ritirare qualche farmaco o per compilare qualche modulo volutamente ostico. A breve una nuova giovane dottoressa arriverà nel nostro comune ma rimango fiduciosa, dopo questa ultima esperienza che mi ha rinvigorito nello spirito e nella Speranza anche se una piccola paura di tornare in quel "dentro" c'è. La dottoressa Valentina Bayoumi terminerà il suo servizio a Salorno a breve e mi rammarico per la sua partenza ma soprattutto di aver dovuto fare uso fin troppo spesso del suo tempo e della sua professionalità sfruttandola più come burocrate che come professionista. A lei, ogni bene ed i miei migliori auguri ed un sentito ringraziamento che a parole non riesco ad esprimere».

La dottoressa: «Al pronto soccorso mi sono sentita un po’ come una cassiera al supermercato».

Lo scorso anno Valentina Bayoumi si era presentata in consiglio comunale raccontandosi con grande spontaneità e facendo capire di essere “speciale” e motivata. «Sono contenta del caloroso benvenuto che mi è stato riservato. Venendo da Milano, sono abituata a qualcosa di più informale. Lavorando al pronto soccorso mi sentivo spesso come una cassiera al supermercato: passa un paziente dietro l’altro, però alla fine non ci si sofferma bene sull’ammalato e sulla persona nella sua complessità. A Salorno ho visto che avete un grandissimo senso di comunità e lo apprezzo ». Adesso sta per iniziare una nuova sfida e Valentina è prontissima.













Altre notizie

Attualità