Filiera corta e degustazioni per far crescere Salorno 

Lorenzo Girardi premiato con la sua proposta al concorso «Officina giovani» Studente di Agraria, ha ideato un percorso che fonde promozione e divulgazione


di Sara Martinello


SALORNO. Coniugare un’alimentazione salutare, la promozione dei prodotti del territorio e la volontà di ridurre le emissioni del traffico: questa la formula che il 26enne Lorenzo Girardi ha applicato alla proposta elaborata per il concorso “Officina giovani Salorno”. E i cittadini l’hanno premiato, facendo arrivare secondo il suo progetto e permettendogli di vincere la somma di 550 euro lordi. Il primo premio, insieme alla possibilità di veder realizzata la propria idea, è andato invece a Luca Miozzo, che ha convinto i votanti con “Uno sguardo nel passato”, un’applicazione che permetterebbe di vedere come gli scorci di Salorno inquadrati col cellulare apparivano nei decenni scorsi.

La proposta di Lorenzo Girardi, studente di Tecnologie alimentari dell’Alma Mater di Bologna, è un percorso in tre fasi: innanzitutto il coinvolgimento dei produttori alimentari, poi il riavvicinamento della comunità ai prodotti tramite serate informative, degustazioni, interventi di esperti e visite guidate, e infine l’individuazione di un locale o di un edificio che funga da vetrina alle specialità del territorio attraverso la vendita, l’informazione e un mercato contadino.

«Negli ultimi anni mi sono reso conto della grande scelta di prodotti del territorio – spiega Girardi – e del fatto che non tutti conoscono la varietà di questo “paniere”». L’idea è un tassello nel mosaico del chilometro zero, della filiera corta, della ricerca di un abbattimento dei consumi e dell’inquinamento. «Non è così innovativa, in fondo è un ritorno alle vecchie abitudini. Spezzettata, è una realtà già presente in diverse località che per necessità hanno dovuto evolvere la produzione nel senso della promozione all’interno del territorio, per esempio coi mercati contadini come quello di Cauria. Attività simili ce ne sono state anche a Salorno, dove alcuni, produttori e non, hanno provato a muoversi in questa direzione. Per esempio si sono fatte giornate in cui i produttori potevano esporre le loro specialità, con un’ottima risposta da parte del pubblico». Il progetto che ha presentato al concorso “Officina giovani Salorno”, sostenuto da Eurac e Comune, è un percorso che mette a sistema una serie di iniziative, inquadrandole in un aspetto divulgativo: «Alle attività-spot, slegate l’una dall’altra, sarebbe preferibile un percorso organico che coinvolga la popolazione. Senza la conoscenza del prodotto viene a mancare anche il chilometro zero».

Anche Girardi, nel suo piccolo, è un produttore. O per lo meno un appassionato di scienza e di birre che fonde i propri interessi in una sperimentazione curiosa: da anni lo studente di Tecnologie alimentari si applica nella produzione di birra fatta in casa. Un “cervello in fuga” dall’Alto Adige? «Amo la nostra terra, e se potessi ci resterei più che volentieri. Dipenderà dalle opportunità future. La figura del tecnologo alimentare è più ricercata nei territori con grandi aziende, come l’Emilia Romagna, ma credo che andando avanti potrebbe servire maggiormente anche qui». Di sicuro Girardi ha apprezzato l’iniziativa del concorso, l’invito rivolto ai giovani di Salorno a partecipare alla vita politica: «È stata un’esperienza interessante, e anche divertente, perché ci conosciamo un po’ tutti. Un’ottima idea: spero che sia riproposta e che molti partecipino. Ne vale la pena».













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