Magré, festa per i 60 anni dell’asilo italiano 

C’è anche chi si è commosso ricordando i vecchi tempi. La paventata chiusura sembra ora un ricordo



MAGRÈ. Sessant’anni fa, il 16 maggio 1958 era un venerdì. Presidente della Repubblica era Giovanni Gronchi e due giorni dopo avrebbe preso il via da Milano la 41esima edizione del Giro d’Italia, vinto poi da Ercole Baldini. Sarebbe stato l’ultimo Giro per il campionissimo Fausto Coppi. Due anni più tardi, nel 1960 Silvius Magnago sarebbe diventato presidente della Giunta provinciale, carica che mantenne fino al 1989. Per Magré, quel venerdì riveste una grande importanza. Con un atto generoso e lungimirante la contessa Adele Crivelli e il marito conte Franco, proprietari terrieri in zona, firmarono l’atto di fondazione della scuola materna di lingua italiana. Aperta a bambini non solo di Magré ma anche dei paesi vicini. Da quel giorno fino ad oggi, furono centinaia i piccoli che si formarono fra quei muri e in quel giardino e che ebbero come insegnanti dapprima le suore rosminiane dell’Onairc di Trento e quindi le maestre della Federazione altoatesina, fra cui Graziella Lazzeri e Maria Brigida Spanti. Si sono sfiorate le lacrime e tanta è stata la commozione all’asilo italiano per la festa dei 60 anni. Sì, perché l’attuale staff dell’asilo, gli insegnanti Tiziana ed Emil, affiancati dalla cuoca Sonia e i componenti la fondazione, hanno organizzato una festa-ricordo. Attori principali gli attuali piccoli ospiti ma anche residenti che hanno frequentato la scuola dell’infanzia voluta dai conti qualche anno fa. Bravissimi, naturalmente, i bambini che hanno cantato, recitato e ascoltato con pazienza tanti discorsi di ospiti illustri, fortunatamente molto concisi. Perché alla festa dell’asilo non sono voluti mancare la Sovrintendente Nicoletta Minnei, l’ispettrice provinciale alle scuole dell’infanzia Manuela Pierotti e la direttrice del terzo circolo Roberta Lubiato. Dalle parole del sindaco, la signora Theresia Degasperi Gozzi e dell’assessore comunale e presidente della fondazione Matteo Degasperi, è parso di capire che le nubi tempestose che si erano addensate sull’asilo italiano qualche tempo fa - quando venne paventata la chiusura per i pochi iscritti - si siano diradate. Bene così. Anche perché gli oratori, quasi unanimi, non hanno mancato di sottolineare l’importante opera di formazione della scuola dell’infanzia per i bambini dell’uno e dell’altro gruppo linguistico. «Un asilo questo – ha spiegato Minnei – importante anche per il territorio e in grado di consegnare alla società i cittadini del futuro con tutti i loro pregi». Hanno fatto singhiozzare più d’uno le toccanti parole di una maestra d’asilo, la signora Stenico, che ha frequentato l’asilo e i corsi di cucito di suor Valentina. E alla fine, dopo che l’insegnante Tiziana ha annunciato di aver messo a dimora nel giardino della scuola una pianta di melograno a ricordo della festa dei 60 anni di fondazione, tutti i bambini ospiti hanno lasciato volare in cielo dei palloncini colorati con un messaggio.

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