Piazza Prati, a Laghetti si va verso il referendum 

La commissione ha dato l’ok al quesito dei residenti: partita la raccolta di firme Da un anno si chiama piazza Chiesa. Pocher: «L’abolizione? Scelta inopportuna»


di Massimiliano Bona


LAGHETTI DI EGNA. Partiamo dalla notizia: la Commissione di valutazione sull’ammissione dei referendum popolari della Provincia di Bolzano ha dato il via libera sull’ammissibilità del quesito posto da Fulvio Benati & Co, per il ripristino di piazza Prati a Laghetti di Egna. La cancellazione (a vantaggio di piazza Chiesa-Kirchplatz), lo ricordiamo, fu decisa a maggioranza nel maggio 2017 su pressione degli Schützen e con il voto contrario o l’astensione del gruppo italiano, Pd (che è in giunta) compreso.

La questione – fatto insolito per Egna – è diventata etnica. Con italiani da una parte (anche se con sfumature diverse) e tedeschi dall’altra (Svp ma anche il partito di centrodestra tedesco Bündnis Neumarkt). «Ammetto - sottolinea il vicesindaco del Pd Alex Pocher - che da parte della Svp, un alleato con cui ci troviamo bene nell’amministrare il paese, è stata una scelta inopportuna. E soprattutto non condivisa con il partner italiano dell’esecutivo. Al referendum cosa faremo? Adesso i promotori dovranno raccogliere, da regolamento, una settantina di firme e poi si porrà il problema. Io spero si trovi una soluzione politica, perché spaccare un paese in due non è un’operazione intelligente ma in caso contrario ognuno voterà secondo coscienza».

Il gruppo tedesco, compatto, ha optato per il cambio di nome ritenendolo (senza documenti a supporto) una delle ultime imposizioni negli ultimi anni della seconda guerra mondiale. «In realtà - sottolinea Pocher - non c’è traccia di questa decisione se non nel 1952. A Prati, lo ricordo, è intitolato il liceo più importante e conosciuto del Trentino. E non mi sembra poca cosa».

Prati dà fastidio perché celebrò la patria. Prati, poeta e politico italiano di Dasindo, frazione del Comune trentino di Comano Terme, nei suoi versi celebra la patria, l'amore e gli umili. A Prati, le cui spoglie si trovano ancora oggi nella chiesa di Lomaso, è stato intitolato anche il liceo classico di Trento. Nel 1876 divenne senatore nel governo Depretis del Regno d'Italia mentre nel 1878 divenne membro del ministero della Pubblica Istruzione. É passato anche alla storia per aver dedicato una poesia ai reali in occasione delle nozze (22 aprile 1868) tra Umberto I di Savoia e Margherita di Savoia. E all'epoca fece capire chiaramente da che parte stava dichiarando pubblicamente «....Margherita, una grande speranza per l'Italia comincia da te». Ed è stato proprio questo suo patriottismo, probabilmente, ad infastidire la destra tedesca che ha partecipato attivamente alla raccolta di firme. In questo caso è mancata la regia del Comune di Egna, che non ha coinvolto il gruppo italiano.

Lo schieramento in aula. La cancellazione di piazza Prati dallo stradario di Egna è stata votata con il sostegno di Svp e Bündnis Neumarkt (9 si). Ci sono stati 3 voti contrari della lista civica @EgnaNeumarkt (Pizzaia, Borsoi e Mariotti), tre rappresentanti del gruppo italiano hanno scelto di non partecipare alla votazione (l'assessora alla cultura Carla Nones del Pd, la consigliera FI/Lega Patrizia Coletti e il consigliere comunale del Pd Alessandro Sartori), mentre il vicesindaco Alex Pocher (Pd) e Klaus Pichler (Svp) erano «temporaneamente assenti».

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