I progetti

Salorno punta sul turismo: previsti 300 posti letto in più 

L’amministrazione comunale al lavoro con gli operatori per rilanciare il settore. Negli ultimi anni il numero di posti è sceso da 550 a 450: «Puntiamo a favorire le piccole strutture per un turismo slow»



SALORNO. Con l’elaborazione di un piano di sviluppo turistico sostenibile, approntato assieme agli operatori turistici, l’amministrazione comunale di Salorno intende aumentare la capienza di posti letto di ben 300 unità. È un dato di fatto, che nell’arco degli ultimi trent’anni, da 550 i posti letto, nel settore ricettivo, sono diminuiti arrivando fino a 450 posti. L’ultimo biennio, come un po’ ovunque per cause di forza maggiore, ha portato pure un calo nei pernottamenti.

Certo, aumentando i posti letto non vuol dire per forza di cose diventare una sorta di “capitale” turistica, «anche perché non ne abbiamo affatto le potenzialità», commenta il sindaco di Salorno Roland Lazzeri. «Ma comunque non è questo ciò che cerchiamo», prosegue il primo cittadino, in piena sintonia e condivisione di intenti con l’assessora competente Samantha Endrizzi.

L’obiettivo della giunta comunale è ben preciso: «Mettere in risalto, almeno un po’, le nostre caratteristiche di paese di confine, bilingue, multiculturale, dove tutte le persone sono sempre state ben accolte. Un paese propenso alla viticoltura e all’ambiente, con una ricca storia, che non vorremmo mai perdere per via di un turismo di massa». «La perdita di posti letto è dovuta anche alla chiusura del Palazzo della Signoria, che abbiamo acquistato nel 2017 - rivela il primo cittadino -. Dagli anni 80 fino al 1997 era un albergo e aveva circa 70 stanze, quindi 150 posti letto per intenderci. Non essendoci più questa struttura è chiaro che anche i posti letto alberghieri ne risentono. Nel frattempo sono nate diverse attività piccole, e questo va anche bene - sottolinea Lazzeri - anche perché siamo consapevoli che il nostro futuro non deve per forza essere quello di avere sul proprio territorio delle grandi strutture, mentre può essere quello di piccole strutture ricettive, che possono dare una caratterizzazione al nostro territorio».

La comunità di Salorno, spiegano gli amministratori, è consapevole che bisogna puntare a uno sviluppo sostenibile anche per quanto concerne il turismo. Mirando cioè ad una ricettività in grado di apprezzare le bellezze dettate dalla storia e dall’ambiente, visto che il Comune è nel contesto del parco naturale Monte Corno. «Un tipo di turismo slow, in grado di far lavorare un po’ tutti e che possa rilanciare il nome del paese».

Nonostante le dimensioni contenute, Salorno è una comunità vivace e anche in crescita. La movida serale è abbastanza attiva e i 3.817 cittadini sono in aumento. Il picco massimo lo ha raggiunto tre, quattro, anni fa, ed ora si sta vivendo un periodo di assestamento. Ma è doveroso far presente che la popolazione è cambiata in questi anni, ci tiene a precisare il sindaco Lazzeri: «Il fenomeno è partito con la guerra dei Balcani degli anni 90 e poi è andato avanti. Adesso c’è una controtendenza fra chi arriva, leggermente in minoranza rispetto a chi se ne va. Ci sono molte persone della Bassa Atesina che si trasferiscono da noi per questioni di prezzo inferiore degli immobili». «Persone di cui l’economia locale ha bisogno - aggiunge l’assessora Samantha Endrizzi -. Credo che sia stato fatto un buon lavoro e credo anche che come Comune, assieme agli imprenditori turistici, dobbiamo sperare che ci sia un concreto sviluppo sostenibile». D.B.













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