Bolzano, operazione finita: disinnescata la bomba
Con il classico colpo di sirena annunciato alla città il termine dell'operazione a Parco Stazione
Bolzano. Con il classico colpo di sirena, si è conclusa in anticipo alle 10.26 di oggi domenica 17 gennaio, l'operazione di disinnesco della bomba da 500 libre rinvenuta nell'area di parco stazione a Bolzano. L'operazione, eseguita dal 2. Reggimento genio guastatori di Trento, è terminata in anticipo rispetto alle previsioni. L'ordigno è stato spolettato e fatto brillare sul posto. L'involucro sarà portato a salorno alla Base addestrativa del 2. Reggimento Genio Guastatori Alpini.
Questo il comunicato dell'Esercito:
L’Esercito Italiano in cooperazione con le Istituzioni Locali ha terminato con successo il disinnesco della bomba d’aereo nel centro città di Bolzano, ordigno statunitense da 500 libbre sganciato durante il secondo conflitto mondiale e rinvenuto in un cantiere urbano. Si è trattato del terzo manufatto esplosivo similare, ritrovato nell’arco di circa un anno nel centro cittadino, l’ordigno approcciato alle 09.30 odierne dagli specialisti del 2° reggimento genio guastatori alpini di Trento è stato reso inoffensivo alle ore 10.24.
Circa 5000 i cittadini evacuati per le 08:30, ma che in breve tempo sono riusciti a rientrare alle loro abitazioni. Tutte le fasi operative sono state assicurate dalla cornice di sicurezza garantita dalle Forze dell’Ordine e dagli assetti sanitari Corpo Volontario Militare della Croce Rossa, al fine di garantire sempre la salvaguardia di operatori e cittadinanza.
Similmente a quanto già occorso nelle due “Zentrum” precedenti”, il Commissariato del Governo, in coordinamento con il Comando delle Truppe Alpine ed il Comune di Bolzano, ha adottato una serie di misure di sicurezza necessarie a garantire la sicurezza altrui. Rispetto alle altre operazioni e per mitigare il rischio ed i disagi legati allo sgombero gli artificieri dell’Esercito hanno testato l’efficienza di una particolare formula di protezione (impiego massimo di opere di contenimento) che ha potuto limitare l’area di sgombero ad un raggio di solo 468 metri.
Il corpo bomba, una volta privato dei sensibili organi innescanti, è stato quindi trasportato in sicurezza per le successive operazioni di svuotamento dell’esplosivo che potranno essere più agevoli in considerazione del già compromesso stato di ritrovamento.
In linea con le missioni assegnate alla Forza Armata, nel 2020 gli artificieri dell’Esercito in forza ai reparti del Genio hanno eseguito più di 2.700 bonifiche di ordigni esplosivi e residuati bellici (la maggior parte dei quali risalenti alla Seconda Guerra Mondiale), alcuni di notevole complessità e del peso di centinaia di libbre come quella odierna.
Negli ultimi 10 anni sono stati oltre 34.000 gli interventi di disinnesco e brillamento portati a termine.