Ötzi sul Virgolo, ecco il progetto 

Il rendering dello studio incaricato da Benko. Un museo di 10 mila metri quadrati con un anfiteatro


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Eccolo il museo di Ötzi sul Virgolo. Il progetto di cui tutti parlano ma che (quasi) nessuno conosce. E che cos'è? Non è un palazzo, è una scalinata. «Abbiamo pensato non ad una costruzione classica ma ad un anfiteatro- dicono allo studio Snohetta - da cui guardare Bolzano». Per gli architetti norvegesi, autori di opere iconiche come l'auditorium di Oslo sul mare, il tema (assegnato loro dalla Signa di René Benko) era: come creare sulla collina un museo che fosse anche luogo di ritrovo, spazio da vivere all'aria e, soprattutto, che non fosse invasivo. E cioè alto, grosso e visibile come spesso accade per immobili di questa natura. «L'anfiteatro nasconde un grande spazio museale ma anche si nasconde esso stesso, se guardato dal basso», aggiungono. Con gran parte delle strutture (oltre 10mila metri quadrati) che si sviluppano in sotterranea e alberature a mascherare le scale. È questo il progetto di cui si parla da mesi, senza mai averlo visto dal vero ma solo come ipotesi. Da quando lo ha in mano (assieme alla proposta immobiliare della Habitat e a quella, di fronte all'attuale museo archeologico in via Museo, del gruppo Athesia) la commissione mista Provincia-Comune che deve fornire il suo parere da illustrare poi alla giunta che ha emesso un bando per la nuova casa della mummia del Similaun ha mantenuto segreti tutti i contenuti della proposte in campo. È interessante poterne finalmente osservare uno dei rendering più significativi perché è su questa particolare idea progettuale che si sta muovendo il dibattito. E che è stata oggetto di polemiche molto accese da parte delle organizzazioni che rappresentando i commercianti del centro storico, in particolare l'Unione commercio. E anche da settori della Svp cittadina e dalla Lega comunale. Ritengono, queste forze economiche e politiche, che il museo non vada spostato dal centro storico, nonostante la forte pressione turistica che si riversa sull'attuale sito museale. E che serva a valorizzare le attività che lì si svolgono e per non depauperare il contesto urbano. Inoltre, il Virgolo sarebbe lontano dalle dinamiche centrali cittadine, così come si sono configurate finora. «In realtà- rispondono i promotori - il Virgolo , con la nuova funivia, è raggiungibile da Piazza Walther in sei minuti. Ci si metterebbe di più per andare a ponte Talvera». L'altro snodo del progetto è infatti la funivia.

Prevista già dal gruppo Signa quando si era trattato di acquistare i terreni sul Virgolo dalla precedente proprietà, una cordata di immobiliaristi bolzanini. La funivia ripristinata, di cui già esiste un progetto dello stesso studio Snohetta, si configura con una stazione a valle, in piazza Verdi, ed una a monte, nei pressi dell'attuale gruppo di immobili gravemente degradato e di cui si discute, senza successo, intorno ad una sua riqualificazione.

Perché il Virgolo? «Ötzi tornerebbe in montagna da dove è venuto» dice Heinz Hager, della Signa. E aggiunge: «La mummia è il più conosciuto “marchio” dell'Alto Adige e di Bolzano: merita un grande museo che sia esso stesso un icona. Come Bilbao. È riduttivo - insiste - ritenere che per lui si debba ragionare come di un qualsiasi museo cittadino. La sua collocazione e la costruzione della sua nuova casa dovrebbe essere un evento di marketing mondiale. Senza contare che costruire ex novo costerebbe di meno che non riqualificare immobili esistenti». Ma di questo aspetto si sta ora occupando la commissione. Infatti gli esperti hanno da qualche settimana concluso l'esame estetico-architettonico-funzionale delle tre proposte in campo e hanno iniziato quello finanziario. Si sono cioè addentrati nelle compatibilità economiche dei tre progetti, costo dell'area, finanziabilità della costruzione, possibile ritorno economico, sinergie possibili, cantiere. Alla fine sarà consegnato un parere che terrà conto dei due ambiti. La conclusione dei lavori è prevista entro fine mese e verrà poi analizzata a livello politico. E già appaiono all'orizzonte delle possibili divisione sul tema, sia in giunta provinciale (in misura minore) che, in misura maggiore, in giunta comunale. Mentre Unione commercio e gruppi economici legati alle attività dei Portici hanno chiaramente espresso la loro contrarietà all'idea Virgolo. In pratica riproponendo le divisioni, sia urbane che politico- commerciali, già configuratesi nel corso del dibattito sul progetto del Walterpark. Che, come tutti ricordano, si era concluso con un referendum. Il confronto, anche questa volta, è solo agli inizi.

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