Addio a Livio lo storico pasticciere delle Millefoglie

Robaldo aveva creato la pasticceria di galleria Orazio La gestiva assieme al fratello Walter da quasi 40 anni


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Non ci sono cartelli e neppure insegne, ma i bolzanini la pasticceria Livio, “nascosta” nella galleria che collega piazza Cristo Re a via Orazio, la conoscono tutti in particolare per la Millefoglie e poi la crema al cioccolato, caffé e nocciola. Ieri, sulla porta d’ingresso, è apparsa la scritta: «Chiuso per lutto». È morto Livio Robaldo, 57 anni bolzanino, che quella pasticceria l’ha creata e l’ha fatta crescere assieme al fratello Walter. I funerali oggi alle 14.30 di Cristo Re.

«Quello che ho imparato - dice Walter - l’ho imparato da lui che nel ’77 ha fatto l’apprendistato da “Klaus” di via Vintola e si è innamorato di questo lavoro». Per cinque anni è stato nella pasticceria del centro storico, poi dopo il servizio militare ci sarebbe tornato, ma era arrivata l’occasione di mettersi in proprio e non se la lasciò scappare.

«In quei locali della galleria Orazio c’era già una pasticceria storica la “Veneziana”, molto conosciuta in città. Il proprietario era Francesco Wolf, veneziano appunto, che aveva deciso di lasciare».

All’inizio, a dargli una mano, il padre Eugenio, un carabiniere piemontese approdato a Bolzano per motivi di servizio. Tre anni dopo nella pasticceria-laboratorio arrivò anche il fratello Walter che in tasca aveva un diploma da elettrotecnico, ma di dolci non sapeva nulla. Livio gli insegnò i segreti di un mestiere che, come tutti quelli che richiedono grande impegno, o ami o odi. È così che, nello spazio di pochi metri quadrati, è nato un sodalizio lungo 34 anni.

«Ci eravamo divisi i compiti così: Livio seguiva gli impasti, io curavo le finiture e le ordinazioni. Funzionava alla grande.Nel corso degli anni c’è stata la possibilità di mettersi in società con altri, cambiando location e aprendo anche un bar accanto al laboratorio. Noi però abbiamo sempre preferito rimanere una piccola azienda a conduzione familiare con una clientela fatta di habitué».

Livio arrivava in via Orazio quando era ancora buio, alle quattro del mattino era già in laboratorio. «E nei periodi clou, tra marzo e maggio, quando si concentrano matrimoni, battesimi, comunioni e cresime si alzava anche prima. Si facevano i salti mortali per soddisfare tutte le ordinazione. Unico periodo tranquillo, l’estate. Quest’anno neanche quella, perché causa il maltempo molti sono rimasti in città».

Neppure i gravi problemi di salute, che si erano manifestati otto anni fa, erano riusciti a cambiare i ritmi dello storico pasticciere di Cristo Re. Lui era sempre lì a preparare Millefoglie, creme e pasticcini Mignon. Un anno fa era andato in pensione, però non riusciva a staccare e fino ad agosto ha continuato a dare una mano al fratello. «Per la prima volta in vita mia - dice Walter - adesso avrei voglia di andarmene e ricominciare in un altro posto, perché quando entro qui mi sembra sempre di vederlo».













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