Addio zona rossa, c’è l’arancione
Le regole. Il ministro Speranza firma l’ordinanza con la nuova classificazione. Widmann: «Hanno corretto l’errore, ma siamo gialli» Da domani chiudono bar e ristoranti: consentita solo la vendita da asporto e la consegna a domicilio. Impianti da sci, si punta al 15 febbraio
Bolzano. Basta rosso, l’Alto Adige torna arancione. Il ministro Roberto Speranza firma l’ordinanza (in vigore da lunedì) che alleggerisce la classificazione. Il venerdì è la giornata in cui la cabina di regia aggiorna in dati. L’Alto Adige scende a un Rt di 0,8, posti letto e terapie intensive sono al di sotto della soglia di allerta. La scorsa settimana l’Rt era di 1,3, ma l’assessore Thomas Widmann non esulta: «Avevano sbagliato l’Rt. Abbiamo dovuto combattere per uscire dal rosso e diventare almeno arancioni, quando la verità è che i nostri dati sono “gialli” da settimane». L’obiettivo ora è ottenere la classificazione gialla già la prossima settimana.
Stop a bar e ristoranti
Da domani in Alto Adige chiuderanno bar e ristoranti. Questo prevede l’ordinanza firmata giovedì dal presidente Arno Kompatscher. Un passo legato all’andamento della pandemia e alla pressione del governo, pronto a impugnare l’ordinanza che consentiva le aperture dei locali nonostante la classificazione rossa. Con l’ingresso in arancione non cambierebbe nulla: le regole nazionali prevedono proprio la chiusura di bar e ristoranti. L’ordinanza di Kompatscher fissa lo stop da domani al 15 febbraio. Se i dati dovessero migliorare e arrivasse la classificazione gialla, bar e ristoranti dovrebbero riaprire. Intanto ancora una volta si abbassano le serrande, tra le proteste di ristoratori e baristi, che si ritengono penalizzati rispetto ad altre categorie (articolo sotto). Può proseguire la vendita da asporto e a domicilio fino alle ore 22 per i ristoranti. Fino alle ore 18 per i bar.
I dati
Oltre all’Rt di 0,8, il report del ministero diffuso ieri pomeriggio (periodo 18-24 gennaio) aggiorna i dati rispetto alla pressione sul sistema sanitario.
È migliorata la situazione nelle terapie intensive: l’occupazione dei posti è al 30%, con soglia di allerta sopra il 30%.
L’occupazione dei posti letto nei reparti è del 40%, con allerta prevista oltre il 40%. Il report segnala a livello nazionale una diminuzione dell'incidenza del virus in Italia nel Paese (136,50 casi per 100.000 abitanti contro 152,85), ma i dati restano molto alti in Alto Adige con 582,75 per 100.000 abitanti. Come noto, la Provincia spiega tali dati con l’alto tasso di tamponi effettuati dalla Asl.
Gli impianti di sci
Da ieri la maggior parte dell’Italia torna gialla. Arancioni solo Alto Adige, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria. Il settore del turismo invernale spera ancora nella apertura degli impianti il 15 febbraio. Il protocollo di sicurezza è stato ormai approvato. «Aspettiamo per martedì l’ultima modifica del Cts», spiega l’assessore Daniel Alfreider. Tra le regole, portata degli impianti al 50% (in zona gialla e arancione), mascherina Ffp2, numero massimo di skipass. FR.G.
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