Adunata alpini: bar e ristoranti, la sfida dei rifornimenti

Duecento banconi di mescita esterni. Confesercenti: consegne dalle 4 alle 8, grossisti in servizio 24 ore su 24


di Davide Pasquali


Per baristi e ristoratori bolzanini l’adunata degli alpini di maggio costituirà la quintessenza dell’imprenditorialità: grandi opportunità, ma pure grossi rischi. E ovviamente, numerosi problemi da risolvere. Lo spiega Mirco Benetello, di Confesercenti, reduce dal terzo dei quattro incontri previsti per consigliare gli associati. L’ultimo si terrà a una settimana dalla sfilata, per risolvere gli inghippi dell’ultimo secondo. «Sembrano magari piccolezze, ma così non è». Solo l’ultimo esempio: «Ce lo hanno fatto notare ieri: venerdì 12 e soprattutto sabato 13 la città verrà chiusa al transito. Come si farà a consegnare le pizze a domicilio? Non sarà tanto un problema del momento, quanto di credibilità dell’azienda che consegna. Il cliente non capisce l’impossibilità fisica di arrivare a casa sua, lo ritiene una colpa della pizzeria». E le ditte interessate non sono poche.

I problemi. Per i negozi sarà più semplice, ma bar e ristoranti avranno un bel po’ di gatte da pelare. «Intanto si dovrà gestire il rischio. Vicino al mio bar ci sono attendamenti, si sfila, ci si ammassa? In base alla posizione, quanti clienti posso intercettare? Quanta birra ordino? Quanti panini imbottire? Quanti cibi deperibili ordino? Quanto personale mi serve? Quanto tengo aperto? Quanti turni faccio? Dove trovo personale formato e svelto, tanto svelto, che mi lavori solo per tre giorni? Apro solo il giorno della sfilata o anche il venerdì? E il bancone esterno, quando riescono a montarmelo? Perché le ditte non sono mica tante e le spine della birra da montare in strada saranno 200. E le panche? A Bolzano mica ci sono panche a sufficienza per tutti, chissà dove andremo a pescarle». I problemi maggiori riguardano i cibi e le bevande. «Per il mangiare, se ne ordino troppo ci perdo, se ne ordino troppo poco rischio di dover chiudere a metà giornata».

La logistica. Per il bere è più semplice, perché non si tratta di merce deperibile, ma se i clienti saranno tanti, le scorte si esauriranno. «I grossisti si sono rivolti a noi per sapere come regolarsi. Intanto, venerdì e sabato le consegne si potranno effettuare dalle 4 alle 8. In più, si è deciso di tenere i magazzini aperti 24 ore su 24. Il magazziniere prenderà gli ordini. Non sempre il grossista riuscirà a effettuare tutte le consegne, motivo per cui sarà magari il singolo barista a doversi recare a ritirare la birra e il vino». Anche in piena notte.

Rischio abusivi. Per le strade cittadine ci saranno 170 bancarelle. I bolzanini sono pochetti, quasi solo gli stand gastronomici, tipo polli arrosto ecc. «In questo ambito c’è un elevato rischio di abusivismo. A Torino, l’anno scorso, in una via centralissima avevano parcheggiato un Tir con il rimorchio; l’hanno chiuso a chiave e se ne sono andati. Due giorni prima della sfilata. Un mezzo così, non lo sposti. Il giorno dell’adunata hanno aperto e si sono messi a vendere di tutto».

L’adunata rimane comunque una grande opportunità. Specie come vetrina per il futuro. «Se tratteremo bene alpini e turisti, ritorneranno».

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