Scuola

Al Galilei di Bolzano 600 mila euro dal Pnrr: investimenti per laboratori e digitale

Le novità dell’Istituto bolzanino tra robotica, energie rinnovabili e didattica inclusiva


Maddalena Ansaloni


BOLZANO. Al piano terra dell'Iiss Galileo Galilei Alessio Pilotti, professore dell'indirizzo elettronico, aziona un piccolo robot. Si chiama "Asiago" ed è uno dei fiori all'occhiello del laboratorio di robotica. Si muove sopra un percorso costruito appositamente, grazie a due sensori frontali, segui linea, e ad ultrasuoni per evitare gli ostacoli. Un motore grande per superare le salite e un motore più piccolo per raccogliere le palline colorate, sparse per tutto il percorso.

A costruirlo e portarlo al campionato regionale di robotica una squadra tutta al femminile: Alessia, Sara e Irene che sono rientrate nella top ten dei premi. L'unico team rosa nel Trentino Alto Adige. Un poster in loro onore è appeso nell'aula, in cui nel frattempo i ragazzi dell'indirizzo informatico stanno girando un video di presentazione della scuola.

Video making, Simulimpresa, robotica industriale, robotica educativa, sono solo alcuni dei corsi attivi quest'anno grazie ai molti progetti finanziati con i fondi del Pnrr, e dedicati alla "rivoluzione scolastica". «Contro la dispersione e verso una didattica innovativa», spiega Paola Burzacca, dirigente dell'istituto dal 2020. L'investimento riguarda sia progetti già esistenti, che verranno potenziati e ingranditi, sia iniziative nuove. «Per scegliere attività che fossero stimolanti e utili abbiamo chiesto il parere dei ragazzi e delle famiglie, basandoci quindi sulle loro esigenze», prosegue Paola Burzacca.

La dispersione scolastica

Con la pandemia il tasso di abbandono scolastico ha visto un preoccupante aumento in tutta Italia. Secondo uno studio Astat, In Alto Adige il 15% di chi ha tra i 15 e i 29 anni non studia né lavora. Più della metà ha la licenza media, quindi ha lasciato la scuola superiore prima di ottenere un diploma. Una problematica che sempre più istituti stanno affrontando con una precisa modalità: «Restituire la scuola agli studenti», spiega la professoressa di chimica Sara Tosi, responsabile al contrasto della dispersone per il Galilei. Ma cosa significa?

Il benessere degli studenti

I fondi che l'istituto riceverà all'interno del piano nazionale di ripresa e resilienza superano i seicentomila euro. Di questi, 245.700 euro sono esclusivamente destinati al contrasto alla dispersione. «Si tratta di fondi che stiamo investendo nell'orientamento, sia per i ragazzi e sia per le famiglie, nel rafforzamento delle competenze di base, ad esempio laboratori per il metodo di studio, e in tutte quelle attività extrascolastiche che stimolano i ragazzi nei loro talenti, anche fuori dall'indirizzo di studio, come il teatro, la musica, l'arte, oltre che la fotografia e il video making», prosegue Sara Tosi. Tutti progetti finalizzati a far vivere la scuola il più possibile ai ragazzi, anche a lezioni finite. Tuttavia perché gli studenti trascorrano l'intera giornata tra le mura dell'istituto è necessario lavorare sulla qualità degli stessi ambienti. «Parte dei fondi sarà investita nel creare aule adatte al tipo di insegnamento», spiega la dirigente Paola Burzacca. «Gli studenti sono abituati a cambiare aula in base alla materia, quindi si tratta solo di modernizzare l'ambiente, in modo che si adatti a una didattica non solo frontale». A decorare i muri, inoltre, saranno gli stessi ragazzi. «Alcuni spazi saranno dedicati a graffiti che verranno realizzati dagli studenti», spiega Sara Tosi, «così potranno catalizzare la loro creatività senza vandalizzare la scuola», sorride.

Il resto dei fondi

264.500 euro sono destinati alla digitalizzazione della scuola, con l'acquisto di nuovi computer, lavagne multimediali, tablet e altri strumenti di didattica innovativa. Avanzano 164.600 euro, già in parte spesi per i laboratori. Oltre alla robotica, l'istituto sta puntando molto sulle energie rinnovabili e il riciclo dei materiali. «Insieme al dipartimento di fisica abbiamo progettato un laboratorio incentrato sull'energia rinnovabile, con l'utilizzo di pannelli solari in particolare», spiega Paola Burzacca. Nel frattempo il professor Alessio Pilotti apre la stanza dove è custodita la stampante 3D: uno degli strumenti più preziosi dell'istituto. Qui gli studenti progettano e creano oggetti utili alla didattica, dai modellini di composti fino a semplici porta tablet per semplificarsi la vita sui banchi. Tra gli ultimi prodotti "sfornati" una proteina viola, realizzata durante l'ora di chimica. «Il materiale utilizzato è al 100% di riciclo», spiega Pilotti. In questo caso si tratta di tappi di plastica. «Uno degli ultimi acquisti è stato questo macchinario "evo plastics" che fonde la plastica dei tappi fino a creare dei filamenti utilizzabili nella stampante 3D». Perché è così importante investire sui laboratori? «Soprattutto perché sono indispensabili per la didattica inclusiva», prosegue Paola Burzacca. «Qui studenti che hanno difficoltà di apprendimento, problemi di attenzione o qualsiasi altro ostacolo nei confronti della lezione frontale possono imparare in modo diverso e dinamico». In una continua unione tra teoria e pratica, dove si impara dagli errori, visibili nella realizzazione concreta dei progetti.

Investire nella scuola

I fondi del Pnrr vengono distribuiti agli istituti poco alla volta, in base a criteri che tengono conto, oltre che del tasso di dispersione e dei risultati delle prove Invalsi, anche del numero degli studenti. Con più di 1.200 alunni l'Iss Galileo Galilei è tra le scuole più popolate della provincia. Uno dei motivi per cui l'investimento è stato così "generoso". «La mia preoccupazione è mantenere attivi i progetti anche nei prossimi anni», sottolinea Paola Burzacca.«I fondi del Pnrr sono un importantissimo slancio per la rivoluzione della scuola e della didattica, ma temo che non basteranno per proseguire in futuro. Spero che questa grande occasione dimostri alla politica l'importanza di investire nella scuola. Noi faremo il possibile per far fruttare al massimo i fondi nel bene degli alunni e degli insegnanti».













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