Alto Adige 1.100 tetti a rischio amianto

Minach (Appa): «A Bolzano ce ne sono 158. Alle imprese contributi del 50%»


Valeria Frangipane


BOLZANO. La clamorosa sentenza del Tribunale di Torino che chiude il maxi-processo Eternit con una condanna a 16 anni, invita a fare il punto anche in Alto Adige dove i tetti in cemento-amianto sono in tutto 1.100. Luigi Minach, direttore dell'Agenzia provinciale per l'ambiente (Appa) spiega che dei tetti a rischio, ne sono già stati controllati 500. «Quelli potenzialmente pericolosi per la salute dell'uomo sono un centinaio in tutto, ma stiamo andando avanti con le verifiche». L'amianto o asbesto grazie alle sue caratteristiche (una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano), facile lavorazione e basso costo, è stato ampiamente utilizzato per una molteplicità di prodotti nel settore edile ed in varie attività industriali. Fino agli anni Ottanta è stato impiegato per produrre la miscela cemento-amianto (Eternit) per la coibentazione di edifici e tetti, come materiale per l'edilizia (tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie) e per l'isolamento dal calore. Ed il censimento ultimato alcuni mesi fa ha scovato 158 tetti a rischio a Bolzano, 410 tra Burgraviato, Salto/Sciliar e Oltradige, 224 in Val d'Isarco, 181 in Pusteria, 171 in Venosta, 60 a Bressanone, 64 a Merano e 33 a Laives. «L'importante è intervenire al più presto perchè quando si aspetta troppo ed il materiale diventa più friabile, oltre ad incrementare il pericolo, il costo per la rimozione aumenta di almeno dieci volte». Minach invita quindi a fare molta attenzione nelle ristrutturazioni. «Elementi di amianto possono essere presenti anche all'interno di edifici realizzati prima del 1994. Un esempio frequente sono le pavimentazioni in vinilamianto rigido (non invece nel linoleum o pvc flessibili)». In che modo si può neutralizzare l'amianto? «O rimuovendolo e coprendolo con una copertura di plastica». Resta da capire a quanto ammontano i costi per lo smaltimento. «Devo dire che se il comparto dell'artigianato, del commercio e ancora l'industria ed il turismo possono accedere a contributi del 50%, così non succede si privati che devono pagare di tasca loro». Il direttore conclude ricordando che l'Appa è disponibile per eventuali sopralluoghi gratuiti: basta contattare Paolo Battisti esperto del laboratorio analisi aria e rumore sia telefonicamente (0471 417165) che per e-mail (paolo.battisti provincia.bz.it.). CONTRIBUTI. Il Comune di Bolzano fa sapere di aver completato la verifica di vari manufatti in amianto che sono stati censiti dall'Appa: «Nei prossimi mesi saranno attivate le procedure per l'asporto e smaltimento per quei siti per i quali, in base agli accertamenti svolti, è necessaria la rimozione». Le imprese che intendono smantellare e quindi smaltire coperture di strutture aziendali in amianto possono fare domanda di contributo in Provincia fino al dicembre 2013. Prevista l'assegnazione di contributi per il 50% dei soli costi di smantellamento e smaltimento.

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