Alto Adige, le imprese a Durnwalder: tagliare la burocrazia per ridurre anche le spese
L'economia chiede meno burocrazia per snellire le procedure e ridurre i costi
BOLZANO. Meno burocrazia. Per snellire le procedure e ridurre i costi. È una delle richieste forti dei rappresentanti dell'economia che hanno partecipato all'audizione sul bilancio della terza commissione provinciale presieduta da Julia Unterberger.
Su una cosa i rappresentanti delle categorie economiche concordano: ci sono meno soldi e bisogna risparmiare. Le aziende l'hanno già fatto per superare la crisi: alla Provincia si chiede di fare altettanto. Senza licenziare nessuno, ma con interventi strutturali in particolare nel settore della sanità e del personale che continuano a crescere. Un dato per tutti: in Svizzera e in Austria la quota di dipendenti pubblici è pari al 13% e 18%, in Alto Adige siamo al 24%.
IMPRENDITORI. Christof Oberrauch, neopresidente del Wirtschaftsring, l'associazione che raggruppa il mondo tedesco dell'economia, è tornato a chiedere meno burocrazia. «Che significherebbe meno costi per l'apparato amministrativo e meno spese per le aziende. In particolare quelle medio-piccole che hanno grosse difficoltà a seguire l'iter sempre più complesso di qualsiasi pratica». Oberrauch ha ribadito la richiesta ai nove membri della terza commissione senza però farsi grandi illusioni: «Esattamente un anno fa c'è stata una decisione unanime da parte della Provincia di ridurre la burocrazia. Sono state sentite le proposte delle categorie e dell'Eurac. Risultati zero».
Il direttore di Assoimprenditore Josef Negri ha chiesto più fondi per l'innovazione: nel bilancio 2011 non solo non c'è un aumento, ma c'è una leggera flessione. «È vero che sul fondo di rotazione sono stati messi 15 milioni in più ma non sono contributi a fondo perduto, il risparmio è sugli interessi: in tutto circa un milione di euro».
ARTIGIANI. Prima Claudio Corrarati, presidente della Cna, e poi Walter Pichler, presidente dell'Apa, hanno toccato un punto dolente: la scarsa liquidità delle aziende artigiane che hanno difficoltà ad accedere al credito. «Il lavoro c'è - ha detto Pichler - però si è ridotto notevolmente il margine di guadagno». Di qui la richiesta di poter ottenere degli anticipi con la garanzia di Confidi. C'è accordo tra le categorie (esclusa l'Apa) per riunire i Confidi in un'unica struttura che gestirebbe due fondi: uno per le grandi imprese e uno per quelle medio-piccole. «Purtroppo però - dice Dado Duzzi, vicepresidente dell'Unione - dello stanziamento supplementare di 5 milioni promesso non c'è più traccia». Per Negri sono rimaste solo briciole: «300 mila euro». Altra questione: i 15 milioni di euro in più per il fondo di rotazione. Corrarati ha ribadito le critiche: «Va bene per le grandi aziende, non per quelle medio-piccole degli artigiani che non riescono neppure ad accedervi».
ALBERGATORI. Walter Meister replica così ai sindacati che chiedono l'introduzione della tassa di soggiorno: «Follia. I sindacati sono sempre bravi a tassare gli altri. È vero che il turismo, finora è andato bene, ma questo è solo merito nostro. La categoria non riceve più contributi ormai da un anno. Quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto da soli. Al presidente Durnwalder avevamo chiesto almeno di non tagliare sul marketing, non è servito a nulla: Alto Adige Marketing nel 2011 riceverà un milione di euro in meno. È un errore perché il 16-17% del Pil in Alto Adige è prodotto dal turismo, addirittura il 50% se si calcola l'indotto».
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