Anziani, in arrivo in città i sensori «salvavita»

Caramaschi oggi in giunta affronta il tema delle tecnologie per la terza età «È l’unico modo per contenere i costi difronte all’aumento degli over 65»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Nel 2008-2009 gli over 65 a Bolzano erano il 23%, oggi si viaggia intorno al 30%. È da questo dato in costante crescita che il sindaco Renzo Caramaschi partirà oggi per spiegare alla giunta - dopo l’incontro della scorsa settimana con un team dell’Ibm - l’urgenza di aggiungere ai punti del programma dei prossimi quattro anni le tecnologie, per consentire agli anziani di rimanere il più a lungo possibile a casa e all’ente pubblico di contenere costi in continuo aumento.

«C’è un unico modo - dice Caramaschi - per contenere la spesa, mettere l'hi-tech al servizio della terza età».

Il mondo della tecnologia sta investendo ingenti risorse in questo segmento di mercato, perché è qui che - secondo i guru della Silicon Valley - ci sono enormi potenzialità sia di sperimentazione che di business. In un futuro, che è di fatto ormai presente, robot, sensori, videocamere potrebbero ridurre l'esercito di badanti e contenere la spesa socio-sanitaria che con l’aumento esponenziale dell’età rischia di far saltare anche i budget più ricchi.

«La mia idea è di applicare le tecnologie in tre settori: anziani, portatori di handicap e sicurezza. Ho già incaricato il city manager Zeppa di verificare se c’è la possibilità di ottenere dei finanziamenti dalla Provincia».

Caramaschi vuole partire presto, riprendendo in mano il progetto “Abitare sicuri” sperimentato con successo tra il 2010 e il 2011 proprio a Bolzano e poi abbandonato.

Era stato realizzato dall’Ibm e aveva interessato 30 persone tra i 66 e gli 80 anni (media 77) che abitavano in case "normali" e negli alloggi protetti di via Vintler.

Attraverso i sensori posizionati in cucina si rilevavano in tempo reale perdite di acqua e gas. Oltre che la temperatura, da cui si capiva anche se la persona cucinava o meno e quindi si poteva avere un'idea dello stato di salute. Durante la sperimentazione un gruppo era stato dotato di smartphone e un gruppo di Evolino, un gioco elettronico per mantenere in esercizio le facoltà intellettive. Il progetto era costato 231 mila euro.

«Nel frattempo i costi delle tecnologie - dice il sindaco - si sono notevolmente ridotti e comunque il motivo per cui il progetto non era andato avanti è un altro. In pratica non si era raggiunto l’accordo tra Asl e Assb su chi dovesse controllare i segnali mandati dai sensori posizionati nelle abitazioni degli anziani. È arrivato il momento di cambiare passo e assumersi le proprie responsabilità. A fine anno scadono gli incarichi dei dirigenti dell’Azienda servizi sociali: il rinnovo sarà legato anche alla voglia di farsi carico di queste problematiche».













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