Appello al Commissario: «Non chiudete il Sella»

In vista degli stop alle auto a luglio e agosto, il Comitato per i passi si rifà sentire: «Se si vuole rispettare l’ambiente, è prioritario limitare il traffico nei fondovalle»



PASSO SELLA. Contro la chiusura di passo Sella annunciata in luglio e agosto, al mercoledì dalle 9 alle 16, dalle Province di Bolzano e Trento, il Comitato per la salvaguardia dei passi dolomitici e il suo rappresentante Osvaldo Finazzer hanno scritto ora al Commissario di governo della Provincia di Bolzano per informarlo di un’interrogazione a risposta scritta al ministro dei trasporti presentata alla Camera dei deputati. Al centro c’è «uno studio commissionato all’Eurac dalla Fondazione Dolomiti Unesco, che a pagina 3 - cita Finazzer - riporta: “Dal punto di vista delle emissioni atmosferiche, non si registrano valori superiori a limiti normativi. Nonostante le concentrazioni di inquinanti risultino sensibilmente inferiori rispetto ai valori registrati nel fondovalle, è comunque rilevabile una fonte di inquinamento (monossido e biossido d’azoto) che, seppur contenuta, è direttamente riconducibile al traffico veicolare e ne riflette l’andamento nel corso della giornata”».

«Non vi è quindi alcuna base scientifica - osserva il Comitato - che giustifica i costi economici e sociali conseguenti alla riduzione della libertà di circolazione sulla strada statale 242 dir di Val Gardena e Passo Sella. Anzi, se alla base dell’azione intrapresa ci fosse il rispetto dell’ambiente, l’analisi effettuata porta a ritenere prioritaria la chiusura al traffico delle strade nei fondovalle dolomitici».

«L’importanza della viabilità del passo Sella è evidenziata dalla sua posizione. Nel collegamento tra Ortisei in Val Gardena e Canazei in Val di Fassa - continuano Finazzer e il Comitato per la salvaguardia dei passi dolomitici - i percorsi alternativi al passaggio attraverso il passo sono tre: il primo attraverso passo Gardena, passo Campolongo e passo Pordoi con un raddoppio della distanza e dei tempi di percorrenza, il secondo scendendo nella valle dell’Isarco e prendendo la statale via Tires con raddoppio del tempo di percorrenza e aumento di 2,5 volte della distanza, il terzo sempre dalla valle dell’Isarco passando per Nova Levante con un raddoppio dei tempi e un aumento di 2,6 volte della distanza. La chiusura del Sella comporterebbe quindi un aggravio dei costi ambientali causati dal traffico veicolare per il semplice aumento della distanza e senza valutare l’aumento del dislivello. Porterebbe inoltre alla diversione complessiva del traffico turistico itinerante con un danno economico diffuso in tutte le valli dolomitiche».

«L'uso restrittivo ed esclusivo del bene demaniale strada è ammissibile solo in circostanze eccezionali. Se l'eccezionale si ripete 10 volte in una stagione estiva - scrive Finazzer - non è più eccezionale ma diventa uso privato del bene demaniale. La conseguenza è uno sproporzionato sacrificio del diritto di utilizzo da parte di tutti, un sacrificio eccessivo dei legittimi interessi che si appoggiano sull'uso generale del bene demaniale strada che deve essere accessibile e utilizzabile da tutti. Questa sproporzione è inaccettabile».

«Riteniamo infondata la giustificazione avanzata a sostegno della richiesta di chiusura della statale 242 dir di Val Gardena e Passo Sella - conclude l’intervento il Comitato per la salvaguardia dei passi dolomitici - e ci riserviamo di adire le vie legali contro ogni provvedimento di limitazione della circolazione eventualmente assunto».













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