sanità

«Apriamo ai medici anche solo con l’attestato B2»  

Il vicepresidente della Provincia pronto ad affrontare il tema in giunta per fronteggiare le gravi carenze In Alto Adige situazione pesante: mancano 72 medici di famiglia e ci sono 247 posti vacanti a livello di specialisti



BOLZANO. «L’obiettivo primario deve essere quello di garantire il servizio. Bene dunque che, nel caso in cui non si trovino medici con l’attestato di bilinguismo C1 (patentino A), si possano effettuare assunzioni a tempo determinato anche di professionisti con l’attestato B2 (patentino B). Avranno poi un certo periodo di tempo per mettersi in regola».

Giuliano Vettorato, vicepresidente leghista della giunta provinciale, è più che mai deciso ad aprire la discussione su questo tema. È vero che la legislatura volge ormai al termine - in autunno ci saranno le elezioni - ma la carenza di medici sta diventando ogni giorno più pesante. Il problema, intendiamoci, è europeo; in Alto Adige però è acuito dall’obbligo dell’attestato di bilinguismo che rende ancora più difficile il reperimento.

I numeri sono quantomai eloquenti: in provincia su 280 medici di famiglia, ne mancano 72 e nei prossimi anni ne andranno in pensione un centinaio; gli specialisti sono 1.354 ma ci sono 247 posti vacanti.

Di qui la decisione di una quindicina di giorni fa, con cui la giunta provinciale ha modificato all’unanimità il punto 2 della delibera 1.350 dell’11 dicembre 2018 e stabilito che - dal primo gennaio 2023 - nel caso in cui le procedure di selezione per l’assunzione a tempo determinato di medici specializzandi in possesso dell’attestato di bilinguismo C1 (ex A) vadano deserte, i posti in formazione possano essere ricoperti da professionisti in possesso anche solo dell’attestato di bilinguismo B2 (ex patentino B). Ricordiamo che il medico è obbligato entro un determinato lasso di tempo a superare l’esame per il conseguimento dell’attestato C1, pena l’esclusione dalla specializzazione.

«Dato che il problema riguarda in generale l’intero settore della sanità ed in particolare i medici - spiega Vettorato - io sono per estendere a tutti, e non solo agli specializzandi, la possibilità di essere assunti superando - temporaneamente - il requisito dell’attestato di bilinguismo corrispondente alla laurea».

Di un mese fa, il caso di Matteo Gottardi, trentino di Lavis, 35 anni, dal primo gennaio 2021 medico di famiglia ad Andriano, costretto a lasciare i propri pazienti - tutti molto dispiaciuti - per non essere riuscito a superare l’esame di bilinguismo. Questo il suo curriculum: laurea a Bologna; un anno di Erasmus a Innsbruck; specializzazione in Medicina generale alla Claudiana. «Ho fatto l’esame per il patentino cinque volte - aveva spiegato - non è mai andato. L’ho tentato sia con la Provincia che con il Goethe Institut, niente da fare. Una volta non sono passato per mezzo punto. Lascio senza rancore, ma mi spiace tantissimo. Con i miei pazienti, con i quali ho sempre parlato tedesco, mi trovavo bene. Ho l’attestato di “accertamento delle conoscenze linguistiche per le specializzazioni in ambito sanitario” ma purtroppo non basta».

 













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