Areale Fs, ai privati ricavi intorno al 14% 

Trovato un equilibrio con le strutture pubbliche, in modo da poter reggere il mercato e calcolare il rischio d’impresa


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Areale, ecco perché sarà sostenibile: i costi sono alti (si supera il miliardo di euro) ma i ricavi che i privati potranno trarre dalla trasformazione di gran parte dell’area in lotto edificabile offriranno margini appetibili. E calcolabili. La cifra? Tra il 13 e il 14% in più rispetto all’investimento e cioè alla quantità di denaro che vorranno mettere sul tavolo per aggiudicarsi il cantiere. E insieme alla cornice delle compatibilità economiche nel rapporto costi-ricavi, emergono anche i corollari costruttivi. Ad esempio: la stazione delle autocorriere, nuova e sotto il livello dell’attuale stazione ferroviaria, sarà a carico dell’investitore, ma solo come costruzione perché l’onere finanziario verrà posto in capo alla Provincia.

IL BANDO. E anche qui il, già corteggiatissimo, privato potrà contare su margini di rischio azzerati e di guadagno ancora possibili. Tutto questo è salito in superficie nel corso dell’ultimo vertice del Comune, con il sindaco e il suo vice, e gli advisor, i consulenti incaricati dalla società pubblica di gestione per l’avvicinamento alla grande opera, che hanno concluso il proprio lavoro di messa a punto dell’impianto del bando internazionale per individuare il costruttore incaricato. Il vertice è stato l’ultimo dei tanti. Ma è servito anche per confermare le anticipazioni rispetto all’agenda di avanzamento dell’Areale: data della firma dell’accordo di programma fissata per l’8 aprile. Con, al tavolo, Ferrovie, Comune e Provincia. E sono state proprio le ferrovie a togliere l’ultimo ostacolo rispetto al calendario di avvicinamento, spedendo in municipio il proprio "sì" alla bozza di accordo che gli era stata sottoposta dagli enti territoriali due settimane fa a Roma.

Cosa significa questa cifra nel rapporto costi-ricavi individuata come plausibile? Che stanno diminuendo, almeno come proiezioni finanziarie, i dubbi sulla sostenibilità dell’operazione. Dubbi che avevano preso corpo davanti ad una considerazione: i margini di guadagno del privato rispetto all’onere del suo investimento per lo spostamento dei binari e la costruzione dei lotti, potevano pericolosamente restringersi. Troppe le incombenze "pubbliche" a carico del costruttore: impianti logistici, strutture per i "linguaggi contemporanei", immobili sportivi.

GLI INVESTITORI. Invece, secondo i calcoli emersi e che costituiranno la base sostanziale dell’analisi dell’opera da parte degli investitori nazionali e internazionali, i margini sarebbero ancora considerevoli. Fatti due calcoli, il 14% quando si parla di cifre di questa natura può giustificare il rischio d’impresa. È( questo quello su cui contano Comune e Provincia per tenere in piedi la struttura del bando che sarà emesso subito dopo la firma dell’accordo di programma e dopo l’avvio di una indagine informale sull’esistenza di un mercato possibile rispetto alla costruzione dell’Areale riqualificata. La stazione dei bus, ad esempio. Il fatto che non sia a carico dell’impresa ((che dovrà solo costruirla come da progetto) ma della Provincia è un peso in meno da proporre agli investitori. Che il lavoro di limatura su oneri e onori della grande opera stia sortendo l’effetto desiderato, lo dimostra l’interesse che sta suscitando il progetto. Si parla di grandi immobiliaristi esteri (probabilmente anche Renè Benko) e di cordate legate a fondi di investimento che hanno dato incarichi a loro consulenti per esaminare nel dettaglio gli orizzonti finanziari dell’Areale: lo spostamento dei binari per poter ricavare al posto del vecchio sedime ferroviario, spazi per costruire alloggi. Che saranno intorno al migliaio. E strutture pubbliche: piscina, spazi musicali e logistici e la questura.

I CANTIERI. Era il rapporto tra queste due componenti a creare problemi di messa a punto. Ora sembra che il loro rapporto abbia trovato un equilibrio così da poter "reggere il mercato". Voci anche sulle imprese infrastrutturali a cui potranno essere assegnati i cantieri: tutti grandi nomi nazionali e no, tra cui Salini Impregilo. Insomma, rispetto alla grande opera, la più estesa mai vista dal capoluogo, stanno coagulandosi interlocutori altrettanto grandi. "Per questo - commenta il sindaco - ci abbiamo messo molto tempo: il testo dell’intesa che farà da base al bando doveva essere inattaccabile sotto il profilo giuridico e formale ma anche attrattiva nella sostanza economica".

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