Arriva il Daspo urbano, dalle scuole alle piazze: ecco dove si applica
Il sindaco ha stilato l’elenco dei luoghi sensibili: piazza Verdi, parco Stazione, passeggiate, aree scolastiche, parchi di quartiere, prati del Talvera. Chi tiene comportamenti a rischio, non potrà stazionarvi da 48 ore a due anni
BOLZANO. Arriva di nuovo in giunta e questa volta per essere approvato il daspo urbano. Lungo iter, questo della delibera che introduce anche a Bolzano il divieto di stazionamento per 48 ore a soggetti problematici e, in caso di mancato rispetto, l'allungamento fino a due anni con sanzioni.
I luoghi controllati saranno piazza Stazione, il suo parco, piazza Verdi, i prati del Talvera e le passeggiate, i giardini nei quartieri, soprattutto le scuole di ogni ordine e grado; gli ambiti dello spaccio che, inevitabilmente, corrispondono a quelli elencati.
Il “Daspo urbano” si chiama così perché è simile al Daspo, acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive, una misura adottata in Italia nel 1989 per contrastare la violenza negli stadi. Il quadro politico delineato dal sindaco Renzo Caramaschi si pone con due linee d'azione: da un lato il Daspo, con gli allontanamenti, dall'altro il controllo delle telecamere, ulteriormente aumentate anche in centro storico. A questo proposito è stata portata ad esempio la tv posta a “guardia” della statua di piazza Madonna a cui era stata rubata l'aureola della Vergine, recuperata solo con la minaccia di diffondere i filmati dell'avvenuto furto.